La Biblioteca di Lovecraft si arricchisce della raccolta Jumbee and  Other Uncanny Tales, pubblicata per la prima volta dalla storica Arkham House nel 1944, finora mai presentata integralmente in italiano, e qui corredata dalle illustrazioni tratte dalle prime pubblicazioni di ciascun racconto, sulle riviste Weird TalesAdventure e Strange Tales of Mystery and Terror. 

Sinossi

Henry Whitehead, attingendo profondamente al folclore caraibico e al fascino dei Tropici, esplora il mondo misterioso e macabro del voodoo attraverso racconti inquietanti e suggestivi, in cui creature mostruose si impadroniscono della mente umana e le esistenze dei vivi sono perseguitate dalle presenze dei defunti. 

In questa antologia sono presenti dei veri e propri classici della letteraturaweird e horror, tra cui Morte di un DioCassiusLa bestia nera L’uomo dell’albero, tutti qui inclusi e più volte citati e lodati da H.P. Lovecraft, che di Whitehead fu corrispondente, amico e collaboratore.

Il “solitario di Providence” ha sempre detto di lui che egli si distingueva per un realismo e uno stile erudito non comuni nel mondo dei pulp, e fu proprio lui ad annunciare al mondo del fantastico la sua prematura scomparsa, sul numero di Weird Tales del marzo 1933.

L'autore

Henry S. Whitehead (1882-1932), autore americano noto per racconti weird spesso ambientati nei Caraibi, fu per diversi anni arcidiacono della Chiesa episcopale nelle Isole Vergini, esperienza che gli consentì di scrivere di leggende locali ascoltate direttamente dagli isolani, e di permeare le proprie storie di folclore voodoo.

Per tutta la vita scrisse su riviste pulp come Weird Tales e Adventure, e le opere principali per riscoprirne la narrativa breve sono le due antologie postume Jumbee and Other Uncanny Tales (1944) e West India Lights (1946).

Weird Tales, rivista pulp statunitense di racconti horror e fantastici.
Weird Tales, rivista pulp statunitense di racconti horror e fantastici.

Anche il compianto Giuseppe Lippi scrisse di lui: Crediamo che la lezione di stile di Henry S. Whitehead sia attuale ancora oggi e, soprattutto, godibile. Portato al mistero e al soprannaturale già dalla sua vocazione, ma saldamente ancorato alla terra per carattere e temperamento, Whitehead fu uno dei più maturi autori fantastici pubblicati in America fra le due guerre. Non un visionario delirante, non un sognatore oppiaceo, ma al contrario un narratore completo, ricco di sfumature e sottigliezze ed estremamente attento al mondo che lo circondava. Un mondo che si apriva al prodigio con estrema naturalezza e senza chiasso: per arrivare a questo occorre essere maestri non solo nell’arte del mistero, ma nell’arte del racconto tout-court

Henry Whitehead, Jumbee. Zombi e altri orrori del voodoo, traduzione a cura di Francesco Vitellini e Marta Suardi, Introduzione di Pietro Guarriello, A cura di Jacopo Corazza e Gianluca Vendetta, Alcatraz, Collana Biblioteca di Lovecraft, pagg. 560, 25€