Dura la vita per il Gatto con gli stivali, spietato killer a pagamento. Dopo lo straodinario successo riscosso con Shrek 2 la sua agenda è fitta di impegni: i due sequel di Sherk (Shrek the Third e Sherk 4) e lo spinoff che lo vedrà protagonista.

Come sappiamo tutte queste cose? E' stato Antonio Banderas, anima latina del popolare micione, a rivelarlo in un'intervista rilasciata a MTV. Banderas, che è attualmente impegnato nel doppiaggio di Shrek the Third, ha rivelato che sarà presto impegnato in Puss in Boots: The Story of an Ogre Killer (Gatto con gli stivali: storia di un assassino di orchi). "Sarà interessante fare un film interamente incentrato sul personaggio. Dovrebbe uscire tra il terzo e il quarto Shrek." A tale proposito l'attore si è lasciato sfuggire una piccola indiscrezione: "nel quarto Shrek credo che impersonerò due personaggi Puss in Boots e il suo litigioso fratello."

Non solo queste dichiarazioni sembrano confermare le indiscrezioni delle quali abbiamo già dato conto (notizie/4203/), ma da quanto l'attore ha lasciato trasparire il lavoro di pre-produzione di Shrek 4 dovrebbe essere a buon punto.

Per concludere, Banderas ha aperto un'interessante finestra sul metodo di lavoro adottato per la realizzazione di Shrek: "la storia e i dialoghi sono aperti. Improvvisiamo moltissimo e durante le sessioni di doppiaggio escono molte cose nuove. Tutto il materiale poi lo mettiamo insieme all'animazione."

Ma chi è in realtà il simpatico e furbo animale?

Charles Perrault
Charles Perrault
Gli sceneggiatori della DreamWorks per la creazione di questo personaggio hanno reinventato il famosissimo Gatto con gli stivali di Charles Perrault che, vissuto a cavallo tra il 1600 e il 1700, contribuì a creare un nuovo genere letterario: quello delle fiabe, intese come trascrizione e arricchimento della storie della ricca tradizione popolare.

Nella fiaba originale, della quale esistono diverse versioni e traduzioni,  è narrata la storia del terzo figlio di un povero mugnaio, che alla morte del padre ricevette in eredità il gatto di famiglia. Mentre i due fratelli maggiori pensavano di mettersi in affari insieme sfruttando ciò che gli era stato lasciato, il povero ragazzo si lamentava per la sua scarsa fortuna. In realtà, l'animale che aveva con se non era un semplice gatto: questi sapeva parlare e aveva un cervello scaltro e calcolatore. Rimediati un sacco e un paio di stivali, il gatto si addentrò nella foresta dalla quale riemerse con un bel coniglio. Il gatto portò il coniglio al re, offrendolo a nome del marchese di Carabas.

La scena si ripetè più volte tanto che il sire venne favorevolmente impressionato dalla generosità del suo suddito.

Un giorno, approfittando di un giro in carrozza del re e della sua bellissima figlia, il gatto fece in modo di far incontrare alla fanciulla il suo padrone. Una volta nascosti gli abiti del giovane lo fece sedere sul fondo di uno stagno. Al passare della carrozza, il gatto chiese al re di aiutare il giovane marchese di Carabas, assalito e derubato da alcuni ladri. Il re, quindi, insistette affinchè il bel giovane li accompagnasse nel loro giro.

Il gatto, che precedeva la carrozza, lungo la strada minacciò tutte le persone che incontrava: se non avessero detto al re che quelle ricche terre erano di proprietà del marchese di Carabas se ne avrebbero avuto a pentire.

Le terre però appartenevano a un orco ricchisso e potente, in grado di trasformarsi in qualunque essere volesse.

Giunto al suo cospetto, il gatto chiese alla creatura una dimostrazione del suo potere. Sotto i suoi occhi l'orco si trasformò in un grande leone. Cogliendo l'occasione, il gatto lo pungolò chiedendogli se era in grado anche di trasformarsi in qualcosa di più piccolo come un minuscolo topolino di campagna. Detto fatto: l'orco si trasformò in un topo che fu facile preda del gatto che ne fece un boccone.

Il gatto fece dono del castello e delle sue ricchezze al suo giovane padrone. Il neo marchese ottenne così la mano della principessa e il gatto, smessi gli stivali, tornò a fare la placida vita del micio di casa.

Sarà questo, per caso, l'orco al quale fa riferimento il titolo del prossimo film della DreamWorks?