Poniamo che siate pronti per cominciare la prima stesura, quindi che abbiate pianificato tutte le scene che avevate deciso di scrivere… be’, probabilmente strada facendo ne eliminerete qualcuna, considerandola superflua, e ne inserirete qualcun’altra, convinti di aggiungere valore al vostro testo.

Bene, avete le vostre tot scene, tutte di fronte ai vostri occhi. Lì, in fila, una dopo l’altra, di scena in scena… così, ecco. D’accordo, avete di fronte la vostra cronologia… o la vostra traccia o scaletta, chiamatela come preferite.

Se non vi siete posti le seguenti domande finora, è il caso di farlo adesso e non un minuto più tardi: che tipo di narrazione avrete? Rigorosamente cronologica? Con flashback? Non cronologica? La risposta è importante.

Poi ponetevi questa seconda domanda: quanti fronti d’azione esistono nel vostro romanzo? Ancora una volta, la risposta è importante. Per fronte d’azione intendo una parte della vicenda che segue le azioni di uno o più personaggi precisi. Ad esempio, se il vostro romanzo ha come protagonisti tre guerrieri che non si conoscono, Franz, Otto e Kora, e che soltanto alla fine della vicenda si incontreranno, allora voi avrete tre fronti d’azione finché essi non si incontreranno. Ossia, narrerete ciò che accade a ognuno di loro separatamente, finché non li farete incontrare.

Memorizzate le risposte, procediamo oltre.

Nel caso in cui il vostro romanzo abbia un unico protagonista, e quindi un unico fronte d’azione, la gestione del tipo di narrazione è semplice.

Se la narrazione sarà cronologica, non dovrete far altro che stendere una scena dopo l’altra, seguendo la vostra Cronologia.

Se durante la narrazione farete vivere al personaggio dei flashback, non dovrete far altro che inserirli all’interno della Cronologia, anche in un secondo tempo.

Se la narrazione non sarà cronologica, allora dovrete stilare una scaletta secondaria con l’esatta sequenza delle scene, così come il lettore le leggerà (come detto in uno dei passati capitoli, in questo caso sarebbe utile numeraste le scene per poterle individuare velocemente in entrambi i documenti).

A parte per il suggerimento della doppia scaletta con le scene numerate, quanto ho detto sinora del vostro romanzo che ha un unico fronte d’azione è banale. È ovvio che già stendendo la Cronologia (a patto che l’abbiate fatto, giudicandolo utile) avrete pensato alla sequenza delle scene.

Nel caso in cui abbiate più fronti d’azione, però, è il caso vi soffermiate un po’ sul potere che avete in mano: in base alla sequenza finale delle scene, potrete conquistare o meno la fantasia del lettore.

Poniamo che abbiate tre fronti d’azione, che infine confluiscono; sempre Franz, Otto e Kora.

Nel caso in cui la narrazione sarà cronologica, non dovrete far altro che seguire la vostra scaletta (il modo più semplice per crearla è scrivere tutto ciò che fanno i tre protagonisti considerandoli uno alla volta, fino a quando non si incontrano, e intrecciare le scene una all’altra seguendo un calendiario preciso – rileggete il Capitolo 7° per capire meglio come io organizzo la Cronologia -).

Nel caso in cui la narrazione contenga dei flashback, le cose possono complicarsi, soprattutto se sono salti all’indietro nel tempo in un passato prossimo.

Mi spiego.

All’alba del settimo giorno di viaggio, Franz è costretto a fuggire in modo precipitoso dalla stanza della locanda in cui ha pernottato e nel farlo si getta dalla finestra, atterra su un tendone del mercato sottostante, schiodandolo dalla parete e travolgendo chi vi si trova sotto; infine, e per fortuna, riesce a fuggire. Ora, voi che siete lo scrittore, sapete una cosa che il lettore non sa: sotto al tendone c’è Otto, che viene travolto e che, svenuto a causa della botta, viene derubato di tutto il denaro e di un prezioso oggetto magico che non troverà mai più.

Ed ecco che il potere fluisce attraverso le vostre mani, che digitano impazzite: decidete di scrivere un flashback, più avanti nella vicenda, e di conseguenza di non rivelare al lettore il modo in cui Franz è scappato dalla locanda.

Quattro giorni dopo, Franz e Otto si incontrano. Il lettore sa perfettamente che Otto ha perso conoscenza ed è stato derubato (l’avete scritto), ma, se siete stati sufficientemente abili, non immagina che sia proprio Franz la causa di quanto gli è accaduto. Mentre Franz racconta a Otto della fuga, quest’ultimo vive il flashback, capisce cos’è accaduto e… le conseguenze le lascio alla vostra immaginazione (c’è sempre Kora, in fondo :-).

Avete un grande potere. Gestendo le scene che formano la vostra scaletta, potete spiazzare il lettore, stupirlo, depistarlo, fargli credere che ha capito tutto e poi, invece, non ha capito nulla. In questo esempio, non dovete far altro che decidere di non descrivere una scena e di aggiungerne un’altra più avanti (il flashback).

Nel caso in cui la narrazione non sia cronologica, le cose si complicano ancora di più. Potreste decidere di dedicare un intero capitolo a Kora, a metà vicenda, focalizzando l’attenzione del lettore su alcuni avvenimenti particolarmente importanti, anche se frattanto a Franz e Otto stanno succedendo altre cose (per esempio sono uno sopra l’altro, separati da un tendone del mercato… ;-). Oppure potreste saltare avanti e indietro nel tempo, tentando di spiazzare il lettore, aggiungendo a posteriori particolari del passato. Oppure far scoprire a uno dei personaggi un oggetto magico che gli permette di viaggiare nel tempo…

Infinite possibilità, limitate soltanto dalla vostra fantasia.

L’importante è che capiate una cosa: una volta stesa la scaletta, avete il potere di mescolare le scene in infiniti modi. Sia chiaro, non dovete farlo per forza: non è detto che la narrazione cronologica sia noiosa, come non è detto che i salti nel tempo siano così eccitanti. Quello che conta è che consideriate le scene come tante piccole unità. In quanto tali, vi danno un notevole potere sul lettore, a seconda dell’ordine in cui le metterete.

Tutto questo lavoro andrebbe fatto prima di cominciare la stesura: se così farete, mentre scriverete terrete conto di ciò che potete dire o meno. Lo farete a posteriori? Va bene lo stesso, ma patirete molto durante la revisione… almeno, io patirei! ;-)

Un’ultima nota, nemmeno tanto a latere: la suddivisione dei capitoli.

A seconda del tipo di narrazione che sceglierete e la quantità di fronti d’azione, dovrete decidere in che modo suddividere i capitoli (e non escludete a priori la soluzione di non suddividere l'opera in capitoli – con un fronte d'azione solo, ad esempio, tale soluzione potrebbe essere vantaggiosa -). Esistono molte possibilità e di certo non posso elencarle tutte, né mi sovvengono tutte.

Con una narrazione cronologica e con flashback, i capitoli scandirebbero il romanzo. In alternativa, meglio, potrebbero isolare singole porzioni degli avvenimenti. In questo secondo caso, potreste decidere di intitolarli. Nel caso in cui la narrazione non sia cronologica, sarebbe meglio vi limitaste alla seconda scelta, titoli o meno, perché non si tratta di un testo lineare ed è quindi bene tentare di dare un certo ordine agli avvenimenti, limitando il rischio di confondere troppo il lettore. Nel caso in cui vi siano più fronti d’azione, potrete suddividere i capitoli per fronte d’azione, sconvolgendo la cronologia. Oppure…

…basta: troppe combinazioni.

Nel prossimo capitolo comincerò ad affrontare i dialoghi.