Possedete una forza sovrumana? Siete più veloci di un proiettile, oppure potete a vostro piacimento rendervi invisibili? Comandate gli elementi e siete in grado di allungare il vostro corpo?

Non fatelo sapere a nessuno, in un mondo popolato da J.J. Jameson (ricordate il direttore del Daily Buggle con un solo scopo nella vita: screditare Spiderman) potrebbe essere pericoloso.

I supermalvagi forse non saranno un problema, ma che ne dite di un esercito di avvocati inferociti?

D’accordo, avete distrutto un ponte ferroviario per fermare un treno e salvare tutti i passeggeri da una sicura catastrofe, ma si era mai sentito parlare di rimborso danni?

Avete lussato l’anca del pazzo che si è buttato dal centesimo piano di un grattacielo salvandogli la pellaccia? Bene, ve lo ha chiesto lui? No? E allora vedetevela con il suo avvocato e la citazione per danni fisici e morali.

Se non avete tanti soldi la soluzione è una sola: appendere la calzamaglia al chiodo e promettere solennemente di non intervenire più in futuro.

Così Bob Parr, alias Mr. Incredibile, si trasforma da paladino della giustizia a impiegato di una grande compagnia assicuratrice, dove l’innata vocazione alla giustizia lo obbliga di nascosto a dare una mano a tutti gli assicurati che ne hanno diritto, e a inimicarsi il terribile capoufficio.

La flessuosa moglie Elasticgirl se ne sta a casa a badare ai tre figli: Violetta, Flash e il neonato Jack-Jack. A parte l’ultimo nato, tutti hanno ereditato grandi poteri: dall’invisibilità alla super-velocità, e fanno di tutto per nasconderli.

Fino a che, naturalmente, una terribile minaccia non mette a rischio l’incolumità del pianeta e Mr. Incredibile ha l’occasione per rituffarsi nella vita avventurosa di cui conserva rimpianti e tanti ricordi.

Lo abbiamo aspettato a lungo, gustandoci lo spassoso tentativo di un supereroe soprappeso di entrare in una calzamaglia rossa troppo stretta (sequenza che non ritrovate nel film) ed eccolo qui, l’ultimo prodotto nato dal sodalizio Disney-Pixar ormai concluso.

Il nostro eroe in pensione, con il vizietto di sintonizzare l’autoradio sulle frequenze della polizia e intervenire in aiuto dei bisognosi nascosto da un passamontagna come l’ultimo dei delinquenti, apre la schiera dei film che al botteghino si daranno battaglia in questo Natale.

L’animazione digitale ha raggiunto risultati straordinari, e quando non si limita a esercizio di stile, ma è al servizio di storie originali e divertenti, non ha nulla da invidiare alle produzioni tradizionali o ai film girati con attori in carne e ossa, anzi.

Quel capolavoro d’inventiva che è Monsters & Co. avrebbe potuto essere migliore dal punto di vista visivo, ma rimane insuperato per quanto riguarda la sceneggiatura.

Diciamo subito che Gli Incredibili non è altrettanto robusto, dal punto di vista dello scritto, soprattutto per quanto riguarda la seconda parte. Ci ricorda la situazione dei perseguitati X-Men e mostra aspetti della vita di un supereroe che certamente nessuno avrebbe immaginato.

Più di 100 set, dalla giungla inesplorata dell’isola Nomanison alla metropoli cittadina, un team talmente numeroso da occupare ben 7 minuti e 36 secondi dei titoli di coda. 92 milioni di dollari sono un bell’investimento, quindi diamo per scontata la qualità tecnica delle immagini (e magari smettiamo di sorprenderci per la pulizia della visione digitale). Il film parte bene, lo spunto è felice, ma si perde nella seconda fase, più simile a una gita al luna park che a un’esperienza cinematografica memorabile.

Alla fine il divertimento è assicurato e i bambini vi saranno grati di averli portati al cinema, ma dal genio di Brad Bird, già autore del Gigante di ferro e per molti anni collaboratore di Matt Groening, creatore dei Simpson, ci si aspettava di più. Gli incredibili è un film che si occupa di razzismo, emarginazione, depressione e famiglia, lo fa attraverso l'ironia (ma si ride meno che in altri film Pixar) ma tutto annacquato, come se lo sforzo di portare per la prima volta personaggi umani digitali sul grande schermo fosse superiore alle forze della Pixar. Solo questione di tempo, tra breve siamo certi che ne vedremo ancora delle belle.