"E se ti dicessi che Dio e il diavolo hanno fatto una scommessa, una sorta di posta permanente sulle anime del genere umano?" John Constantine.

John Constantine è stato all'inferno e ne è tornato. E' stato clinicamente morto solo per due minuti, ma "credimi, due minuti all'inferno sono una vita". E il ritorno alla vita non è stato dei più rosei: il tentato suicidio è un peccato mortale, tanto da costringerlo, per riguadagnarsi la salvezza eterna, a pattugliare i confini terreni tra inferno e paradiso.

E' a questo particolarissimo cacciatore dell'occulto che si rivolge Angela Dodson per scoprire la verità sulla misteriosa morte della gemella: le indagini trascineranno i due nel mondo degli angeli, dei demoni e dei mezzosangue che si nascondono a Los Angeles.

Ispirato al fumetto DC Comics/Vertigo Hellblazer, Constantine ci presenta un anti-eroe molto umano: "una persona che ha avuto una vita molto difficile, ma l'ha affrontata col senso dell'umorismo; e questo è uno dei motivi per cui abbiamo voluto Keanu Reeves", dice la produttrice Lauren Shuler Donner.

Constantine sta morendo di cancro ai polmoni, ma fuma come un turco, e se si decide ad aiutare Angela Dodson è solo perché l'inferno comincia a prendersi i suoi amici. Non proprio il vostro affezionato Uomo Ragno di quartiere, insomma, ma un asociale dai metodi spiccioli e spesso originali dettati da una discutibile morale personale.

Il soggetto è ottimo e il film non delude. L'azione si svolge piuttosto velocemente, senza mai perdere colpi, trascinandoci al finale quasi senza fiato, grazie, tra le altre cose, a un uso sapiente di slow-motion e di fast-motion con cui l’esordiente Francis Lawrence ha dato un’impronta personale al film. Il regista si è presentato alla produzione con le idee chiare, e si vede: il suo inferno è una proiezione distorta della realtà; i suoi schizzi hanno preso vita nella scenografia, mostrando "al meglio" un mondo cupo e triste, pronto a trasformarsi nell'inferno con un ritocco al computer (senza abusare troppo degli effetti visivi). Un mondo molto originale dove si muovono la detective che non vuole credere al paranormale, l'angelo fuori di testa, il barista fra i due mondi, mezzi demoni, e il protagonista con i suoi strani amici (ex esorcisti, apprendisti, collezionisti di strane reliquie). Viene ritratta una Los Angeles simile a quella vista in Training Day, che ha molto colpito Lawrence in quanto non mostra la solita facciata dorata della mecca del cinema. La fotografia, ispirandosi al fumetto, fa ampio uso di grandangolo e la luce gioca con i contrasti e i colori, pur mantenendosi naturale.

Keanu Reeves ha dato il suo contributo alla creazione del personaggio, intervenendo sulla sceneggiatura: "Constantine sa come va il mondo e non gli piace" dice del personaggio asociale e sarcastico che interpreta benissimo. Rachel Weisz è molto credibile nel duplice ruolo di detctive e sensitiva, e notevole è anche Tilda Swinton, l'asessuato e potente angelo Gabriel (un personaggio che non è proprio il nostro angelo custode ideale). Ogni figura anche secondaria è ben delineata e ogni interprete è perfettamente nella parte.

Forse per raggiungere il target più vasto possibile, il film è volutamente più "leggero" del fumetto, che è fin troppo cupo e si rivolge a un pubblico più maturo. Alcune modifiche, come lo spostamento dell'azione da Londra a Los Angeles, sono state decise prima della scelta del cast e del regista: ecco come un britannico biondo è diventato un americano moro, pur mantenendo lo "spirito" del personaggio. Come ha notato giustamente il regista, se un autore del fumetto fa un simile cambiamento, tutti gridano al colpo di genio, se il cambiamento viene fatto per un film, i fan urlano allo scandalo. Ma non sembra questo il caso, tanto che si parla già di sequel. Regista e interprete principale, se il film dovesse andare secondo le previsioni, avrebbero già la sceneggiatura pronta.