Cos'hanno in comune il dinoccolato Jar Jar Binks della Minaccia Fantasma, Episodio I di Guerre Stellari, la terrificante Mummia di Stephen Sommers, l'Incredibile Hulk modellato sulla figura di Ang Lee? Cosa li lega al piccolo e infido Gollum del Signore degli Anelli e il mastodontico King Kong di Peter Jackson? E ancora perchè questi personaggi del cinema fantastico degli ultimi anni possono essere citati insieme al pirata Davy Jones della Maledizione del forziere fantasma e al Surfista d'argento dell'annunciato sequel dei Fantastici 4?

La risposta è semplice: sono tutte creature realizzate sfruttando la tecnica della motion capture, ossia quella tecnica di animazione digitale che permette di rendere realistici i movimenti di personaggi virtuali attraverso l'elaborazione dei movimenti di persone o animali catturati tramite sensori posizionati in corrispondenza delle articolazioni o delle fasce muscolari.

Il ricorso sempre più frequente a questa nuova tecnologia, ha spesso sollevato dubbi e obiezioni da parte di quanti faticano a riconoscere alle creature digitali una valenza artistica.

A difesa di questa nuova frontiera della recitazione si è schierato l'attore inglese Andy Serkis.

"Non ho mai fatto distinzioni nel processo di creazione di un personaggio in computer grafica da quello per la creazione di un ruolo convenzionale. Per me non c'è differenza."

Serkins, che lo scorso mese ha ricevuto lo Special Achievement Award al Filmmaker’s Festival di Frankfurt  per il contributo alla realizzazione dei personaggi di Gollum e King Kong, ritiene che per gli attori questo sia un periodo davvero interessante, un periodo che offre la straordinaria opportunità di spaziare dal palcoscenico ai set televisivi o cinematografici fino alla realizzazione di animazioni e video game. 

"Mi piace credere" ha poi concluso Serkis "che in cinque o dieci anni gli attori usciranno dalle scuole di recitazione e faranno teatro, cinema, televisione, ma anche video game. Penso che col tempo i video giochi verranno considerati come le altre forme d'arte drammatica." 

A riprova di quanto sostenuto l'attore ha portato a esempio il lavoro di Robert Zemeckis.

Uno dei personaggi interpretati da Tom Hank nella favola natalizia diretta da Zemeckis nel 2004. Per realizzare ciascun personaggio i tecnici hanno utilizzato dei puntini luminosi, posizionati su tutto il corpo, soprattutto sulle parti del viso che contribuiscono all’espressione. Questi puntini sono in grado di riflettere la luce che viene poi catturata da recettori a raggi infrarossi per poi essere rielaborata al computer
Uno dei personaggi interpretati da Tom Hank nella favola natalizia diretta da Zemeckis nel 2004. Per realizzare ciascun personaggio i tecnici hanno utilizzato dei puntini luminosi, posizionati su tutto il corpo, soprattutto sulle parti del viso che contribuiscono all’espressione. Questi puntini sono in grado di riflettere la luce che viene poi catturata da recettori a raggi infrarossi per poi essere rielaborata al computer

"Zemeckis sta realizzando Beowulf con Anthony Hopkins, John Malkovich, Ray Winstone altri attori importanti [Crispin Glover, Brendan Gleeson, Angelina Jolie, Robin Penn Wright e Alison Lohman, n.d.r.]. Questi attori hanno creato straordinari personaggi, hanno creato i movimenti, le personalità, e saranno queste personalità che verranno trasmesse."

Proprio il regista americano con i suoi Polar Express e Monster House (film/6548/) ha cercato di elevare la mocap (motion capture n.d.r.) a forma d'arte.  

Utilizzando la performance capture(notizie/1406/), tecnica inizialmente sviluppata per la realizzazione di video game di ambientazione sportiva, Zemeckis è riuscito a creare film d'animazione di straordinario realismo basando la costruzione dei personaggi sulle perfomance di attori in carne e ossa che hanno recitato sotto gli occhi di speciali telecamere collegate a computer.