La querelle che vede come fulcro il film Lo Hobbit e la causa intentata da Peter Jackson non è ancora conclusa. Il fondatore della New Line e co-presidente Robert K. Shaye sta spingendo sull’acceleratore per realizzare entro il 2009 la sua versione dello Hobbit

Il New York Times ha avuto occasione di intervistare Shaye la settimana scorsa e il dirigente ha avuto occasione di affermare che non vuole fare commenti riguardo alla notizia che vorrebbe il regista di Spider-Man, Sam Raimi, alla guida del progetto, ma nonostante non esista ancora una sceneggiatura sulla quale lavorare rimane ferma l’intenzione di portare sul grande schermo la storia pensata da Tolkien entro il 2009.

A suo tempo Shaye aveva avuto modo di etichettare la miope arroganza di Jackson. L’oggetto del contendere era una ulteriore richiesta di 100 milioni di dollari. Shaye riteneva che un miliardo di dollari fossero un compenso sufficiente per la trilogia.

Non si pente delle dichiarazioni rilasciate in un momento particolare, ma è dispiaciuto di aver perso un amico. Certo ribadisce che non ha alcuna intenzione di lavorare nuovamente con registi ‘difficili’, ma alla domanda specifica riguardante i possibili registi ‘facili’ non ha voluto rispondere.

E’ ovvio che l’intenzione di realizzare il film è dettata dall’imminente scadenza dei diritti sull’opera tolkieniana, situazione che potrebbe generare, in tempi diversi, due diversi film.