Luisa, in te nasce prima la passione per il fantasy o quella x la cucina?

Parlerei di parto gemellare: lo stupore nato dal fantasy mi ha sempre aiutata a guardare il reale con meraviglia; al tempo stesso la concretezza e le regole che la gastronomia impongono mi hanno impedito di smarrirmi nel mondo magico. Insieme, le due cose, mi hanno insegnato a "commuovermi" davanti a un brano particolarmente epico come davanti a un gusto nuovo che si scopre quando due ingredienti si fondono insieme. La stretta parentela che c'è tra il fantasy e la cucina è riconoscibile in quell'elemento fondamentale che permette a entrambe di continuare a germogliare: la fantasia.

Il progetto HP nasce nel solco delle esperienze precedenti con Tolkien e Lewis oppure è stato commissionato dall'editore, che si è accorto della mancanza di una pubblicazione simile in ambito potteriano?

A tavola con Harry Potter è nato innanzitutto dalla passione di Barbara Paoletti (Vice Presidente della Società Harry Potter Italia), amica di vecchia data, persona discreta ma vivacissima, sensibile e concreta, che mi ha proposto questo lavoro a quattro mani. L'editore ha accolto con entusiasmo il progetto e così abbiamo affrontato questa nuova avventura nel "gusto del fantasy".

I libri di HP nominano un'infinità di piatti: con che criterio sono state selezionate le ricette da includere?

Abbiamo proposto tutto ciò che si può realizzare in una cucina babbana cercando anche di scoprire, interpretare, trovare, gli ingredienti necessari per realizzare alcune portate un pochino "magiche" e tipiche del mondo potteriano come le bacchette alla liquirizia, le gelatine tutti gusti + 1, le cioccorane, la burrobirra, ecc.

Sono tutte, rigorosamente, testate… personalmente?

Assolutamente sì e… visto che siamo ancora in buona salute, pimpanti e allegre, direi che hanno funzionato.

Descrivici un po' più in dettaglio l'organizzazione del volume.

Si tratta di un vero e proprio ricettario, anzi di due: quello magico e quello babbano che raccolgono le ricette citate nei libri, intervallate da piccole "pause caffè" – una serie di spunti per approfondire i temi del fantasy e della gastronomia – da leggere intanto che si aspetta che una pentola bolla o che una torta lieviti. Una sezione finale si rivolge invece direttamente ai ragazzi con alcuni giochi e ricette spiegate con un linguaggio più appropriato in modo che i piatti siano facilmente realizzabili da loro stessi.

Nomina le tre a tuo avviso più golose o particolari.

Le gelatine tutti gusti + 1, la crostata di zucca, la burrobirra bollente!

Per finire, possiamo conoscere il tuo parere sulla saga di HP?

Confesso che sono approdata a Hogwarts non molto tempo fa ma questo mi ha permesso di leggere senza grosse interruzioni i vari libri godendo appieno della vicenda e ammirando i personaggi, caratterizzati splendidamente dal comico al tragico, attraverso i quali la storia si sviluppa e grazie al quale l'aspetto del magico – che ha preoccupato a volte i critici – cala in secondo piano. La storia di Harry Potter mi pare sia la storia dell'amicizia che sboccia tra i ragazzi, la storia di un bene che cresce e matura; Hogwarts è un luogo dove lo studio e il lavoro hanno valore perché non basta agitare delle bacchette magiche per risolvere i problemi: i maghi devono studiare, faticare, lavorare a lungo ma soprattutto mettere in gioco il loro cuore (basti pensare al sacrificio della mamma di Harry grazie al quale il piccolo si salva restando a lungo protetto come da una magia buona).

È un mondo magico che deve fare i conti con difficoltà di ogni tipo ma è pur sempre un luogo nel quale il male resta subordinato rispetto all'amore e non riesce a dire l'ultima parola.

In tutto questo trovo che i libri di Harry Potter – scritti con stile spassosissimo e disinvolta fantasia – possano dire qualcosa di buono alla generazione di giovani lettori che si sono appassionati alle sue vicende.