Robin Hobb, al secolo Margaret Astrid Lindholm, si è imposta all'attenzione del pubblico italiano grazie alle due saghe dedicate alla famiglia dei Lungavista dei Sei Ducati e alla trilogia dei Mercanti di Borgomago.

L'apprezzata autrice di libri fantasy però può vantare una lunga e ricca carriera, avviata agli inizi degli anni '80 sotto l'altro pseudonimo di Megan Lindholm, e una bibliografia di tutto rispetto che conta ventidue volumi e qualche racconto.

L'ultima fatica della cinquantenne californiana è stata la pubblicazione nel 2007 di Renegade's Magic l'ultimo volume della Soldier Son trilogy, composta da Shaman's Crossing del 2005 e Forest Mage del 2006.

Il figlio a cui si riferisce il titolo della saga è Nevare Burvelle, secondogenito di un importante nobile del regno di Gernia, terra in cui la società è organizzata sulla base di caste chiuse.

A Gernia il destino di ogni individuo è segnato dalla nascita: il popolo non può aspirare a elevarsi, i figli seguono le carriere dei padri nei secoli, mentre i nobili sono costretti a obbedire a consuetudini vecchie di generazioni che indicano con precisione il cammino che ogni essere deve intraprendere. I primogeniti ereditano titoli, terre e ricchezze, i secondogeniti sono indirizzati alla carriera militare, e i fratelli minori sono destinati a servire come religiosi e a diventare artisti, mentre le donne sono relegate accanto al focolare in attesa del matrimonio combinato, strumento attraverso il quale le antiche casate stringono alleanze. 

Margaret Astrid Lindholm
Margaret Astrid Lindholm
La Hobb ha dichiarato che parte dell'ispirazione per la trilogia le è venuta in Inghilterra dove si trovava per la presentazione di una delle sue opere. "Sopra il camino di una delle sale c'era il ritratto di un uomo di bell'aspetto, imponente. Indossava un'uniforme militare. Ho trovato che fosse un'immaggine davvero affascinante. Ho chiesto al personale dell'albergo maggiori informazioni sull'uomo del ritratto. Nessuno è riuscito a dirmi nulla di lui, questo mi ha permesso di dare libero sfogo alla mia immaginazione."

In Francia, poi, la scrittrice ha trovato un altro elemento della storia appena fuori da un antico camposanto. "C'era un grande muro intorno al cimitero con delle punte di ferro sulla sua sommità. Quando ci sono passata davanti mi sono chiesta se tutto questo serviva a tenere la gente fuori dal cimitero o se invece serviva a tenere le cose dentro."

Partendo da queste suggestioni la Hobb si è buttata in una nuova avventura che l'ha portata a condurre rigorose ricerche sulla cavalleria. "Ho cercato di consultare quante più possibili fonti di prima mano. Nelle antiche cronache ho trovato molti dettagli utili a rendere i libri più coinvolgenti per i lettori."

Si, perché per la scrittrice la ricerca è una parte fondamentale e imprenscindibile del processo creativo. "Rispetto a quello che scrivo penso che gli aspetti fantastici devono essere davvero sorprendenti, ma voglio che quelli reali, le descrizioni di ciò che collega questi mondi fantastici al nostro mondo, siano più accurati possibili. Questo perché ritengo che per i lettori sia più facile entrare nelle mie storie se gli aspetti che combaciano con la nostra realtà sono accurati."

A margine segnaliamo che, stando a quanto pubblicato dal sito scifi.com, Robin Hobb dopo essersi goduta il successo di Soldier Son è già al lavoro sulla seconda trilogia dei Mercanti di Borgomago, che cronologicamente sarà ambientata a qualche anno di distanza dalle vicende narrate nella saga dell'Uomo ambrato.