«Re Uthil arriverà» disse lei. «Brucerà le vostre navi e vi ricaccerà in mare.»

«Come farà a bruciare le mie navi quando sono al sicuro dietro le grandi catene di Punta Bail?» domandò Yilling. «Quelle catene di cui tu mi hai consegnato la chiave.»

«Grom-gil-Gorm arriverà» disse lei, ma la voce le si era ridotta quasi a un sussurro.

«lo spero.» Yilling tese entrambe le mani e con estrema delicatezza fece ricadere i capelli di Madre Kyre sulle spalle. «Però arriverà troppo tardi per te.» sguainò una spada, che per pomello aveva un gigantesco diamante serrato in un artiglio dorato; l’acciaio specchiato lampeggiò così luminoso nel buio da lasciare una macchia bianca nello sguardo di Skara.

«La morte ci aspetta tutti.» re Fynn emise un Gran Respiro col naso e si alzò fieramente in piedi. un accenno dell’uomo d’un tempo. Percorse il salone con lo sguardo, attraverso le colonne, colse lo sguardo di Skara, e sembrò accennarle un lievissimo sorriso. Poi si buttò in ginocchio. «Quest’oggi uccidi un re.»

Yilling fece spallucce. «Re e contadini, per la morte siamo tutti uguali.»

Trafisse il nonno di Skara  dove il collo incontrava la spalla, la spada affondò fino all’elsa per poi guizzare indietro, lesta e letale come la caduta del fulmine. Re Fynn emise solo uno squittio secco, tanto morì veloce, e cadde di faccia nella buca del fuoco. Skara rimase di ghiaccio, incapace di re- spirare, incapace di pensare.

Madre Kyre abbassò lo sguardo al cadavere del suo signore. «gran Madre Wexen mi aveva fatto una promessa» balbettò.

Plot-plot, il sangue gocciolava dalla punta della spada di Yilling. «le promesse vincolano solo il debole.»

Fece una giravolta, aggraziato come un ballerino, l’acciaio che baluginava nelle ombre. Ci fu uno schizzo scuro e la testa di Madre Kyre cadde sordamente lungo il pavi- mento, il corpo che crollava quasi fosse senz’ossa.

Skara boccheggiò per l’orrore. Doveva essere un incubo. uno scherzo della febbre. voleva sdraiarsi. le palpebre le tremavano, il corpo venne meno, ma al braccio aveva la mano di Jenner il gramo, dolorosamente stretta.

«sei una schiava» sibilò lui, dandole uno scossone seve- ro. «non dici niente. non capisci niente.»

lei cercò di calmare il respiro piagnucolante mentre dei passi leggeri risuonavano sul pavimento, verso di loro. mol- to lontano, qualcuno aveva cominciato a urlare, senza sosta.

«bene, bene» fece la voce mielosa di Yilling lo splendente. «Questa coppietta non quadra proprio.»

«no, signore. mi chiamo Jenner il gramo.» Skara non riusciva a capire come riuscisse a sembrare tanto amichevole, fermo e ragionevole. se lei avesse aperto bocca ne sarebbero usciti solo singhiozzi bavosi. «sono un mercante che porta la licenza del Gran Re, appena tornato dal Fiume Divino. eravamo diretti a Skeken, e siamo stati soffiati fuori rotta da una burrasca.»

«Devi aver fatto velocemente amicizia con re Fynn, per essere ospite in questo palazzo.»

«Un saggio mercante è amico di tutti, signore.»

«Stai sudando, Jenner il gramo.»

«Francamente, mi terrorizzi.»

«Proprio un saggio mercante.» Skara avvertì un toccogentile sotto il mento e la testa le fu sollevata all’indietro. guardò in faccia l’uomo che aveva appena ucciso le due persone che l’avevano cresciuta fin da bambina, col sorriso fatuo ancora macchiato del loro sangue, abbastanza vicino da potergli contare la spruzzata di lentiggini sul naso.

Yilling sporse le labbra carnose ed emise un fischio acuto e limpido. «E pure un mercante di beni di lusso.» le passò una mano tra i capelli, avvolse una ciocca tra le lunghe dita, per poi scostarla, percorrendole il viso con la punta del pollice.

Devi vivere. Devi essere una guida. Represse la paura. Represse l’odio.

si sforzò di assumere un’espressione assente. L’espressione di una schiava, impassibile.

«Ti va di barattarla con me, mercante?» chiese Yilling. «In cambio della tua vita, magari?»

«Ne sarei felice, signore» disse Jenner il gramo. Skara sapeva che Madre Kyre era stata un’idiota a fidarsi di quel furfante. Fece un respiro per maledirlo e lui le piantò le dita nodose nel braccio. «Ma non posso.»

«Nella mia esperienza, e ne ho molta e parecchio sanguinaria...» Yilling lo splendente sollevò la spada arrossata e se l’appoggiò sulla guancia come farebbe una ragazzina con la bambola preferita, il pomo di diamante acceso di faville rosse, gialle e arancioni. «Una spada affilata taglia un’intera corda di “non posso”.»

il gozzo della gola brizzolata di Jenner sobbalzò mentre deglutiva. «no, non la posso vendere. È un dono. Del principe Varoslaf di Kalyiv per il Gran Re.»

«Ahi.» Yilling fece ricadere lentamente la spada, lasciandosi una lunga sbavatura rossa sulla faccia. «Ho sentito dire che Varoslaf è uomo che un saggio dovrebbe temere.»