Quanto tempo può passare fra la scrittura di un libro e la sua pubblicazione? Ogni libro fa storia a sé, e ciascun esordiente sa che attirare l’attenzione di un editore non è facile. Non solo, anche l’interesse da parte di un editore può non essere sufficiente a far arrivare l’opera sugli scaffali delle librerie. Con questa realtà si è scontrato anche Jim Rigney all’inizio di quella che sarebbe diventata una carriera straordinaria.

Warriors of the Altaii – La prima stesura

Nel 1977, in soli 13 giorni (ricerche preliminari escluse), Rigney scriveva un fantasy autoconclusivo di 98.000 parole intitolato Warriors of the Altaii. Dopo averlo inviato a Daw Books, editore scelto perché accettava opere di esordienti, riceveva una lettera di elogio e una proposta di contratto da Donald Wolheim. Proposta ritirata dallo stesso Wolheim dopo che Rigney aveva chiesto un paio di modifiche minori del contratto per il solo fatto di non voler far credere che fosse pronto ad accettare qualsiasi cosa che gli fosse stata offerta.

Se l’editor non era disposto ad accettare esordienti che chiedevano modifiche nel contratto, l’aspirante scrittore decideva di guardare il lato positivo: la prima lettera gli aveva confermato il fatto che lui era in grado di scrivere un romanzo.

Un secondo tentativo con Ace Books si risolveva con un altro nulla di fatto. Jim Baen acquistava Warriors of the Altaii anche se non amando il fantasy, lo classificava come fantascienza. Subito dopo però Baen lasciava Ace per entrare nella neonata Tor Books e la sua sostituta, Susan Allison, decideva di rendere i diritti all’autore e di non pubblicare il romanzo. Contrariamente a quanto dichiarato recentemente da Tom Doherty, quindi, non era stato lui ad acquistare l’opera per Ace ma una persona con cui avrebbe collaborato in modo molto stretto per diversi anni.

L'inizio di una carriera

Rigney sfogava la sua frustrazione con il suo libraio di fiducia, e questi raccontava a sua volta la vicenda ad Harriet McDougal, all’epoca proprietaria di una piccola casa editrice, Popham Press, e in procinto di entrare in Tor Books. Pur rifiutando l’opera Harriet gli chiedeva di poter vedere qualcos’altro di suo. La storia aveva un inizio, uno svolgimento e una conclusione, cosa che non tutti gli aspiranti scrittori sono in grado di mettere assieme e che dimostrava che lui era effettivamente capace di realizzare un romanzo. Rigney le proponeva The Fallon Blood, un romanzo storico che, dopo un lungo lavoro di revisione, sarebbe stato pubblicato nel 1980.

Da veterano della guerra del Vietnam Rigney decideva di riservare il suo nome alle opere dedicate a quel conflitto. Per The Fallon Blood, e i due seguiti che avrebbe pubblicato nei due anni successivi, The Fallon Pride e The Fallon Legacy, decideva di firmarsi come Reagan O’Neal. Nel periodo di revisione del primo romanzo corteggiava e infine sposava Harriet Popham, già divorziata da Ed McDougal e madre di un bambino. Nel 1982 lo scrittore pubblicava il suo unico romanzo western, Cheyenne Raiders, con lo pseudonimo di Jackson O’ Reilly.

Arriva Conan

Se la Fallon Trilogy era stata pubblicata da Popham Press e Cheyenne Raiders da un altro editore perché lo scrittore non voleva dipendere totalmente dalla donna che aveva sposato, era Harriet a procurargli la commissione per una serie di romanzi incentrati sul personaggio di Conan il Barbaro. Tom Doherty aveva da poco comprato i diritti per una serie di romanzi e voleva che fossero scritti in fretta in modo da sfruttare la pubblicità fornita dall’imminente film avente come protagonista Arnold Schwarzenegger. McDougal era tornata a lavorare per Doherty dopo una precedente esperienza lavorativa comune in Ace Books e, ricordando il brevissimo tempo di scrittura dell’inedito Warriors of Altaii, proponeva per il progetto il nome del marito. I primi di una serie di sei romanzi, Conan the Invincible e Conan the Defender, sarebbero stati pubblicati in quello stesso 1982 da Tor Books. Il nome scelto dallo scrittore per le sue opere fantasy era Robert Jordan. Il fatto di lavorare nel mondo creato da qualcun altro, con la necessità di adattarsi a un mondo preesistente e allo stesso tempo trovare qualcosa di nuovo da aggiungere, consentiva a Rigney di affinarsi come scrittore e lo preparava a quella che sarebbe diventata la sua più importante.

La ruota del tempo

Con il progetto Conan esaurito nel 1984, colui che nel giro di qualche anno sarebbe diventato famoso con l’ultimo pseudonimo che aveva scelto iniziava a progettare un fantasy epico, La Ruota del Tempo. Il primo romanzo, L’Occhio del Mondo, sarebbe arrivato nelle librerie americane nel 1990. Da quel momento lo scrittore non avrebbe più avuto il tempo necessario a occuparsi di altri progetti. Fino alla sua morte, avvenuta nel 2007, avrebbe pubblicato dieci sequel, un prequel, un Companion e un racconto ambientati nel mondo della Ruota, mentre ulteriori opere su cui aveva iniziato a ragionare sono inevitabilmente diventate nulla più che una manciata di dichiarazioni rilasciate dallo scrittore in vari momenti della sua attività. Ed è dalle dichiarazioni fatte nel corso degli anni che si trova traccia della sua attività come ghost writer per un thriller internazionale su cui non ha rivelato nulla.

Warriors of the Altaii – Il ritorno

Qualche accenno in più c'è su Warriors of the Altaii, al plurale, e non al singolare, Warrior of the Altaii, come indicato nell’annuncio di Tor Books. Un libro che, secondo il suo autore, non sarebbe mai stato pubblicato perché in seguito lui è diventato uno scrittore migliore. Fra le sue dichiarazioni c’è quella di non aver distrutto il manoscritto a causa di un potente juju – termine legato alle religioni tradizionali africane, compresi elementi specifici quali amuleti e incantesimi – ma è vero che anche per La Ruota del Tempo prima di ammalarsi affermava che sarebbe stato lui a completare la storia e che formattava regolarmente il computer per evitare che qualcun altro potesse scoprire in anticipo il destino dei suoi personaggi.

Tom Doherty e Harriet McDougal nel 2013
Tom Doherty e Harriet McDougal nel 2013

Malgrado le dichiarazioni d’intenti di Jordan, né il materiale relativo a La Ruota del TempoWarriors of Altaii sono andati distrutti. In una conversazione di qualche anno fa con Doherty, McDougal definiva l’opera un fantasy “muscoloso”, mentre l’unica scena che ricordava vedeva l’eroe incatenato a un muro di pietra all’interno di una cella. Il capitolo terminava con l’apertura del pavimento e la fuoriuscita di alcuni grandi tentacoli. Per i suoi gusti quelle pagine erano troppo vicine alle opere fantascientifiche di John Norman, con una forte componente erotica e sadomasochstica che non era qualcosa su cui costruire una carriera. Inoltre Warriors of the Altaii avrebbe avuto bisogno di un notevole lavoro di revisione.

Ritorno alle origini

Il cambio di titolo, con il passaggio al singolare, potrebbe indicare che alcune parti della vecchia opera sono state eliminate. L’annuncio di Tor Books non parla di interventi sul vecchio testo, limitandosi ad accennare alla sua mancata pubblicazione in passato e al fatto che temi ed elementi di La Ruota del Tempo si trovano prefigurati in questo romanzo. Forse non sapremo mai se è intervenuto un ghost writer o se è stata la vedova dello scrittore a riprendere in mano il testo e a perfezionarlo da sola, cosa che, con la sua esperienza, sarebbe perfettamente in grado di fare. L’unica cosa certa al momento è che nel 2019 Tor Books pubblicherà Warrior of the Altaii, il primo romanzo scritto da James Rigney, più noto come Robert Jordan. Quarantadue anni dopo la sua scrittura, l’opera di un giovane che aveva preso in mano carta e penna, convinto di poter realizzare un libro migliore di quello che aveva appena letto, arriverà nelle librerie americane.