Quando il generale Mark R. Naird (Steve Carell) riceve la sua quarta stelletta, pensa che la sua vita sta finalmente avendo una svolta positiva. Purtroppo per lui il comando tanto atteso non sarà l'Air Force, ossia l'Aeronautica, bensì un'Arma del tutto nuova, la Space Force, voluta dall'amministrazione statunitense allo scopo di militarizzare lo spazio.

Trascina così la moglie Maggie (Lisa Kudrow) e la figlia adolescente Erin (Diana Silvers) nel Colorado, dove dovrà dirigere un gruppo di militari di risulta, un eterogeneo gruppo di scienziati comandato dal Dr. Adrian Mallory (John Malkovich). La sua giornata tipo sarà divisa tra i doveri di gestione della base e della famiglia, tra le paturnie della figlia, i problemi con la moglie, i finanziamenti insufficienti, gli esiti più o meno rocamboleschi delle varie missioni, interferenze di colleghi gelosi, un social media manager decisamente sopra le righe. Scopo ultimo:  riportare uomini e donne degli Stati Uniti sulla Luna.

Space Force
Space Force

Space Force tratta quello che qualche decennio fa sarebbe stata fantascienza, ma che di recente, con la reale istituzione di una Space Force da parte dell'amministrazione Trump, è divenuto realtà.

I toni scelti sono quelli della "commedia sul posto di lavoro", con situazioni portati alle estreme conseguenze tragicomiche, e tanta satira graffiante.

Space Force
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Oltre a Naird ci sono altri personaggi con un loro percorso e la storia ha varie sotto trame parallele.

Carell, con la sua grande capacità di toccare diversi registri, è credibile in ogni momento. Le sue interazioni con John Malkovich semplicemente perfette.

Gli altri attori sono credibili, anche se non sempre brillanti come il duo Carell-Malkovich, funzionali a creare eterogeneità di situazioni.

Space Force
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Altro meglio non dire. La trama è blindata, ci sono colpi di scena assolutamente da non rivelare sin dall'inizio. Gli episodi scorrono uno dietro l'altro senza annoiare.

Si ride, talvolta amaramente, delle piccole e grandi miserie umane. Ci si appassiona alle missioni, e ci si indigna forse, nel notare come nello Spazio siamo capaci di portarci sia il meglio che il peggio dell'Umanità.