Nick Sheff è un bellissimo ragazzo che sembra avere tutto dalla vita. Un padre giornalista, una matrigna artista che lo adora e che gli ha regalato due fratellini, una madre che lo ama. È intelligente, ama scrivere, fare sport e ha successo con le ragazze eppure qualcosa sembra divorarlo dentro. Quando David, suo padre, scopre che ha iniziato a fare uso di droghe, si dimostra da subito attento e premuroso, portandolo in una clinica e facendolo disintossicare. Forse è solo una fase, si dice. Quando Nick esce è pronto per il college e sembra aver rimesso sui giusti binari la sua vita, ma basta un non nulla per farlo ripiombare nell’incubo. Pian piano l’intera famiglia Sheff si rende dolorosamente conto che la dipendenza di Nick non è una cosa passeggera.

Beautiful Boy è prima di tutto un libro scritto da David Sheff per raccontare la tossico dipendenza del figlio. Una storia vera nata per gridare al mondo quanto il problema delle droghe possa toccare chiunque, e non per forza solo le classi disagiate o chi ha vissuto abusi nella propria vita. "Perché il mio meraviglioso ragazzo si è perso? Che cosa è successo alla mia famiglia? Dove ho sbagliato?" si legge nel manoscritto di Sheff. Anche il punto di vista del film, così come quello del romanzo, è legato al padre ottimamente interpretato da Steve Carell, giusto nel dare forma all’impotenza di chi si trova di fronte a una tragedia che non può contenere. Il tema è infatti quello di mostrare come, nonostante l’affetto e un passato amorevole (molte le scene dell’infanzia idilliaca di Nick), chiunque potrebbe cadere vittima della tossico dipendenza. 

Tema nobilissimo e condivisibile, peccato però che passi attraverso la barocca patina hollywoodiana. Timothée Chalamet, attore dall’enorme talento dimostrato in Chiamami con il tuo nome, anche qui è bravo ma è decisamente troppo bello e perfetto per essere credibile. Ogni cosa nella vita degli Sheff, dai riccioluti e biondi fratellini, all’incredibile casa sulla spiaggia, al lavoro dei protagonisti, sa di troppo “pulito”. Perché se è vero che un drogato può essere un borghese quanto un poveraccio, l’obbiettivo sarebbe stato centrato mostrando che cosa fa realmente la droga ad un corpo, e non mettendo qualche occhiaia nera e qualche ricciolo fuori posto al perfetto Chalamet. Stesso dicasi per David sconquassato un po’, ma a cui niente riesce davvero ad incidere la corazza di una vita praticamente perfetta. Beautiful Boy è un film freddo, senza anima né sudore, che farà piangere solo chi a quei drammi è lontano anni luce.