Sembra che di J.K. Rowling si sia ormai detto e ridetto tutto, e la domanda alla luce di quanto sopra sporge spontanea. Perché un nuovo libro sulla Rowling oggi?

A guardar bene, un motivo è certamente il seguente: mancava sul mercato la biografia scritta e illustrata della mamma di Harry Potter come fosse un romanzo. Un genere in sperimentazione dalle nostre parti in cui si avventurano ancora pochi autori e su cui spesso le case editrici vanno coi piedi di piombo. Va dato merito a Edizioni Corsare per aver scommesso su  La magica penna di Joanne, piccolo capolavoro editoriale, che mostra una azzeccata combinazione tra le due autrici, Marina Lenti al testo e Miriam Serafin alle illustrazioni.

E perché un bambino dovrebbe cimentarsi con la lettura di questa storia di vita a tratti straordinaria? Un Potterhead risponderebbe perché non c’è età per scoprire quante più cose sulla sua autrice preferita, e in effetti è in parte così. Un altro motivo è che c’è sempre bisogno di ricordare che, in questo vecchio pazzo mondo, ci sono storie che finiscono bene, che a volte gli sforzi vengono ripagati, e che leggere è importantissimo, non solo perché sviluppa il nostro ragionamento e ci rende liberi, ma chissà che non possa cambiare il nostro destino?

A cinque anni dall’uscita di J.K. Rowling, l’incantatrice di 450 milioni di lettori (Ares), il saggio biografico già tradotto in russo e arabo, Marina Lenti racconta, con uno stile fluido e molto accessibile per i piccoli lettori (i veri destinatari del libro) la storia di Joanne. Lo scopo era raggiungere quella fascia di bambini alle prime armi con la lettura, che abbandonato il libro illustrato si sta cimentando con un libro “da grandi”. Lenti li prende per mano e pagina dopo pagina, presenta loro Joanne e la sua storia, le insidie della crescita e i punti cruciali della sua vita, là dove ha sofferto ma soprattutto in quei giorni in cui la sua fervida fantasia l’ha portata a ideare il magico mondo di Hogwarts. L’autrice ha, direi da sempre, il merito di essere onesta nel raccontare. Se con i lettori adulti non ha mai lesinato critiche e obiezioni, ai bambini non nasconde il dolore, il fallimento, le frustrazioni della scrittrice britannica. Il dolore è una parte della vita di ognuno, e non sarebbe stato onesto edulcorare. La stessa Rowling d’altronde ha raccontato di quei momenti, trasponendoli lungo la storia (è nota l'ideazione dei Dissennatori in un periodo di profonda depressione della scrittrice: un matrimonio fallito, disoccupata e con una figlia da mantenere). A sostenere la storia con le illustrazioni ci ha pensato Miriam Serafin. Con uno stile fresco ma molto evocativo, le sue immagini sorprendono nel corso della lettura e la incalzano, stimolando anche la fantasia del lettore.

A oggi il “fenomeno Harry Potter” sembra essersi affievolito, suscitando con qualche difficoltà l’entusiasmo di dieci, dodici anni fa. Di certo la responsabilità non è né della sua autrice né del romanzo in sé, ma oltre al più semplice motivo (l’avvenuta conclusione della saga e della sua trasposizione cinematografica), in qualche modo ritengo che stia contribuendo a “far passare la voglia” l’abuso (più che uso) che ne stanno facendo (soprattutto in Italia) le case editrici, con la pessima nuova traduzione e il debordante numero di nuove copertine. 

Tuttavia, la vita di Joanne si presta molto bene alla versione “romanzata”, perché la sua vita è veramente una fantastica avventura, che prosegue anche dopo la fine della storia di Harry Potter.  Non c’è una bacchetta magica, perché anche la scrittrice più acclamata e letta del nostro secolo ha avuto i suoi periodi di buio e di crisi, come mediamente ogni comune mortale. Eppure il suo strumento magico lo ha trovato: la penna. Joanne Kathleen Rowling ha trovato nello scrivere il suo talento, il suo destino e il suo cuore. Perché dove c’è il cuore c’è il nostro tesoro.