Il volume L'arazzo di Fionavar, edito da Mondadori, riporta in libreria l’opera con cui Guy Gavriel Kay ha esordito nel 1984,  allo stesso tempo classica e ambiziosa. Classica, perché si rifaceva agli archetipi, ma anche alle leggende e alle mitologie di diverse culture. Ambiziosa, perché voleva mostrare come pur rifacendosi al passato fosse possibile creare qualcosa di nuovo e che parlasse all’uomo attuale, senza limitarsi a proporre per l’ennesima volta gli abusati cliché della Compagnia e della Cerca. Kay, che conosceva bene l’opera di J.R.R. Tolkien per aver collaborato per un anno con Christopher Tolkien alla revisione di quel materiale incompiuto che sarebbe confluito nel Silmarillion, si è staccato dalla mera imitazione, tanto più facile da realizzare e tanto più vuota, che dominava la narrativa fantasy dell’epoca, per narrare una storia che travalica il tempo, animata da personaggi straordinari che amano e odiano, che combattono e che soffrono, e che si trovano a dover affrontare scelte difficili, dalle quali a volte non c’è ritorno.

La Trilogia di Fionavar, l’unico fantasy epico scritto da Kay, era già stata pubblicata nei primi anni ’90 in tre volumi dai titoli infedeli: La strada dei re, La via del fuoco e Il sentiero della notte. Ora, pur mantenendo le vecchie traduzioni di Riccardo Valla per i primi due romanzi e di Linda De Angelis per il terzo, diversi dettagli sono stati rivisti, a partire dai titoli, per i quali si è scelta la traduzione corretta di quelli originali. L’arazzo di Fionavar comprende perciò L’albero dell’estate, La fiamma errabonda e La strada più oscura.

La copertina, così come le immagini che separano i tre romanzi, sono quelli realizzati da Martin Springett per la prima edizione canadese dei romanzi.

La sinossi

Cinque studenti canadesi vengono trasportati da un potente mago nel “primo di tutti i mondi”, Fionavar, per lottare contro Rakoth Maugrim il Distruttore, sfuggito alla sua millenaria prigionia. Dall’erede di Tolkien, una grandiosa trilogia, un grande classico dell’High fantasy contemporaneo nel quale convivono antichi miti – dalla mitologia norrena al ciclo arturiano – e temi di grande respiro: il senso del libero arbitrio, il valore del perdono, il peso del potere.

L’autore

Guy Gavriel Kay 
Guy Gavriel Kay 

Guy Gavriel Kay è nato a Weyburn, in Canada, il 7 novembre 1954. Fra il 1974 e il 1975 ha collaborato con Christopher Tolkien alla revisione del Silmarillion. Dopo la laurea in Legge ha lavorato per la televisione e per la radio canadese sceneggiando le vicende di alcuni casi legali realmente accaduti.

L’esordio nella narrativa è del 1984 con L’albero dell’estate, a cui sono seguiti La fiamma errabonda (1986) e La strada più oscura (1986). Dopo Il paese delle due lune (1990) Kay si è orientato sul fantasy storico, con romanzi per lo più autonomi la cui ambientazione è chiaramente ispirata all’Europa Medievale e Rinascimentale. Si tratta di A Song for Arbonne (1992), The Lions of Al-Rassan, della duologia The Sarantine Mosaic (Sailing to Sarantium, 1998, e Lord of Emperors, 2000), The Last Ligh of The Sun (2004), Children of Earth and Sky (2016) e A Brightness Long Ago (2019). Pur se ambientato nel nostro mondo, Ysabel (2007) è direttamente collegato con L’arazzo di Fionavar, mentre per La rinascita di Shen Tai (2010) e River of Stars (2013) l’ambientazione è ispirata all’antica Cina. La pubblicazione del suo quindicesimo romanzo, All the Seas of the World, è stata annunciata per maggio 2022.

Nel 2014 Kay è stato insignito dell’Order of Canada “per il suo eccezionale contributo nel campo della speculative fiction”.

Guy Gavriel Kay, L’arazzo di Fionavar (The Summer Tree, 1984; The Wandering Fire, 1986; The Darkest Road, 1986)

Traduzione di Riccardo Valla e Linda De Angelis

Mondadori – Oscar Draghi – Pag. 1044 – 30,00 € – Ebook 15,99 €