Dopo le anteprime dello scorso 16 e 17 agosto, arriva al cinema ufficialmente, distribuito da I Wonder Pictures, Warfare – Tempo di guerra, di Alex Garland e Ray Mendoza.
Al film è stato attribuito il premio alla Miglior Regia per Alex Garland e Ray Mendoza al Taormina Film Festival, e ha un punteggio del 93% su Rotten Tomatoes.
Al botteghino il film, al momento in cui scrivo, ha incassato circa 32 milioni di dollari in tutto il mondo (Fonte BoxOfficeMojo).
Il film
Tratto da una storia vera e basato sulle testimonianze dirette di un gruppo uomini dei corpi speciali della marina americana, i Navy SEAL – tra cui lo stesso Mendoza, qui al suo debutto alla regia – il film racconta in tempo reale la drammatica missione del 19 novembre 2006 a Ramadi, in Iraq. Warfare – Tempo di guerra non è solo un film di guerra ma un film dentro la guerra: un racconto che ripropone la crudezza e la violenza fisica e mentale del fronte, che va oltre la visione per far vivere allo spettatore un’esperienza cinematografica totale, fra azione e adrenalina pura.
Il cast
Il cast è formato da una insime di giovani attori emergenti di Hollywood: Joseph Quinn (Stranger Things, Il Gladiatore 2, I Fantastici 4 – Gli inizi), Kit Connor (Rocketman, Heartstopper), Will Poulter (The Revenant, Midsommar, Maze Runner, Le Cronache di Narnia), Cosmo Jarvis (Lady Macbeth, Shōgun), Taylor John Smith (Hunger Games, Sharp Objects, The Outpost, La ragazza nella palude), Charles Melton (May December, Riverdale), Michael Gandolfini (I molti santi del New Jersey, Bob Marley – One love, Beau ha paura, Daredevil: Rinascita), Finn Bennett (True Detective, Le cose che non ti ho detto), tra gli altri.
Autori e produttori
Prodotto da A24, scritto e diretto da Alex Garland (Civil War, candidato all’Oscar per la sceneggiatura di Ex Machina) con Ray Mendoza (consulente militare per Civil War, Lone Survivor, Jurassic World), Warfare – Tempo di guerra, è distribuito da I Wonder Pictures.
La recensione
Warfare - Tempo di guerra
Arriva al cinema il nuovo film di Alex Garland girato grazie alla consulenza di un ex SEAL.
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1 commenti
Aggiungi un commentoLa ripatriata finale con i veri protagonisti dell'episodio fa scadere "a posteriori" tutto l'impianto del film.
La mancanza di significato di certe azioni belliche sono un déjà vu nella cinematografia. Purtroppo questo significato c'è ed è esterno al film. Chi non ricorda il vasto movimento mondiale che voleva impedire quella guerra ma non riuscì a farlo?
La famiglia, i nemici: nessun approfondimento su di essi. Solo il contrasto tra una guerra tecnologica (di quegli anni, ora non è del tutto così) e l'inevitabile confronto ravvicinato con nemici meno organizzati, che però danno filo da torcere.
Alla fine un'esercizio di stile che nulla dice di nuovo o di importante.
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