Honey (Margaret Qualley) è una investigatrice privata alla quale una potenziale cliente muore in un incidente d'auto prima che potesse incontrarla. Seguendo la sua intuizione che forse non si è trattato di un'incidente comincia a indagare, per senso di colpa. Nel farlo incrocia la sua strada con la poliziotta MG (Aubrey Plaza), con la quale inizia una relazione, di un reverendo di una chiesa del libero amore coinvolto in un traffico losco (Chris Evans), cercando di barcamenarsi anche tra problemi familiari. Le sue indagini, ma anche il semplice caso, innescano una girandola di situazioni parossistiche e violente, diventando per Honey anche una lotta per la sopravvivenza.
![Di DominiumEst - HONEY DON'T! - Official Trailer [HD] - Only in Theaters August 22, su YouTube., Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=10519700](https://www.fantasymagazine.it/imgbank/fullpage/202509/63426-honey-don-t-di-ethan-coen.jpg)
Secondo film di una trilogia pulp lesbica (il primo è stato Drive-Away Dolls dell'anno scorso), Honey Don't, diretto da Ethan Coen, co-sceneggiatore insieme a Tricia Cooke, sembra un campionamento stilisticamente ineccepibile sul punto di vista formale degli stilemi, quando non gli stereotipi, sia del noir della provincia statunitense, sia del cinema che Ethan ha realizzato negli anni passati con il fratello Joel.
Non manca quasi nulla: virtuosismi di camera, citazioni cinematografiche colte, l'abbondante violenza condita e inframezzata da tanta ironia, quando non autentica comicità slapstick, sesso selvaggio.

Quello che manca però è il senso di una sceneggiatura che non vada avanti solo per parentesi momentanee, che abbia un senso nella sua risoluzione e che, soprattutto, non termini il film con un plot twist che sembra buttato lì, "de botto, senza senso" (cit).
Invece siamo davanti a un film nel quale persino i protagonisti diventano spettatori di situazioni che si risolvono senza risolversi veramente, ma comunque senza il loro intervento, tranne che nel citato finale che sembra però attaccato malamente a tutto il resto.

Il cast è superlativo e partecipa con entusiasmo al gioco, dalla sempre bravissima e sexy Margaret Qualley, alla enigmatica Aubrey Plaza, a un Chris Evans che si sta rapidamente affrancando dal suo passato supereroistico (al quale comunque tornerà a suon di milioni di dollari, sappiatelo).
Basta una bella confezione, la memoria dei Coen che furono, e un cast in palla per fare un buon film? Purtroppo no, e si esce dalla sala con un senso di vuoto, di rimpianto per un'occasione persa, per l'ennesima volta.
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