- La chiusura di un cerchio
- L’evoluzione dei personaggi principali
- Momenti indimenticabili dal set
- Il valore della serie e la nostalgia degli anni '80
- L'incontro col pubblico in Piazza San Michele
A Lucca Comics & Games abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’incontro stampa con i creatori e showrunner di Stranger Things, i fratelli Matt e Ross Duffer (Duffer Brothers), e i protagonisti Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin e Noah Schnapp.
La quinta e ultima stagione della serie è in arrivo su Netflix il 27 novembre con i primi quattro episodi, il 26 dicembre con il secondo volume, e l’ultima attesissima puntata il 1° gennaio 2026.
Stranger Things 5: il Trailer ufficiale della stagione conclusiva
Il Volume 1 (ep.1-4) debutta il 27 novembre 2025, il Volume 2 (ep. 5-7) il 26 dicembre 2025 e l'episodio finale il 1º gennaio 2026, tutti alle 2 del mattino (ora italiana).
LeggiChi vi scrive è rimasto folgorato fin dal primo episodio della prima stagione. Quel capitolo iniziale, con la misteriosa scomparsa di Will Byers e l’ingresso in scena di Undici, ha catturato immediatamente l’immaginazione. È vero che, nel corso degli anni, la serie ha avuto qualche calo, ma nonostante questo resta una storia appassionante, capace di emozionare e sorprendere, con personaggi in cui ci si può immedesimare e un’atmosfera che continua a incuriosire.
Tra portali verso altri mondi organici, non attraverso magia o supporti tecnologici, poteri telecinetici, una connessione tangibile eppure invisibile tra le due dimensioni, il rapporto dei nemici di turno con quelli di Dungeons & Dragons con i quali stanno giocando in quel momento i ragazzi, suonare Master of Puppets in un mondo da incubo mettendo in scena del metal realmente genuino e tantissime altre intuizioni originali Stranger Things è un concentrato di tutto quello che un millennial svezzato a pane e Piccoli brividi e cresciuto con le storie di Stephen King, le atmosfere di Twin Peaks, le creature da incubo di Lovecraft, gli omaggi alla regia di Spielberg cerca in un prodotto di intrattenimento.
In questa intervista, abbiamo avuto l’opportunità di entrare nel dietro le quinte con gli attori principali che hanno vissuto e interpretato questa straordinaria avventura e con coloro che l’hanno ideata.
La chiusura di un cerchio
Emanuele Vietina, direttore generale della manifestazione, ha aperto con entusiasmo l’evento che chiude un cerchio. Nel 2017 sotto le mura di Lucca venne ricreato il Sottosopra con tanti oggetti di scena originali e sfondi per scattare foto. In brevissimo tempo Stranger Things è diventava una delle serie più popolari di Netflix.
Quattro passi nel Sottosopra di Stranger Things a Lucca Comics & Games
Stranger Things, la serie Netflix capace di riunire nostalgici e appassionati, permette agli ospiti di Lucca Comics & Games di viverla in prima persona, attraverso un percorso ricco di oggetti di scena originali e un’ambientazione misteriosa.
LeggiDomanda a Matt e Ross Duffer: La fine di una serie per noi fan è sempre un momento difficile, immagino sia stato così anche per voi, non solo dal punto di vista creativo ma anche emotivo. Come siete arrivati alla decisione sul finale della storia? Cosa possiamo aspettarci e quale reazione vi aspettate dalla grande comunità di appassionati?
Duffer Brothers: È stato un processo un po' strano. Sapevamo già 6-7 anni fa come sarebbe finita la serie. Abbiamo iniziato a lavorare alla quinta stagione partendo dagli ultimi 40 minuti dell'ultimo episodio, perché se quei 40 minuti non fossero stati perfetti, allora tutto il resto della serie non lo sarebbe stato. Abbiamo lavorato al contrario: prima gli ultimi 40 minuti e poi il resto. Questa stagione conclusiva e in particolare l'ultimo episodio riflettono tutto il viaggio che abbiamo fatto insieme a tutti quanti. È un vero e proprio addio, e scrivere l'ultimo episodio ci ha aiutato a capire quali emozioni vogliamo suscitare nel pubblico, emozioni da sentire profondamente.
L’evoluzione dei personaggi principali
Vietina a Finn Wolfhard (Mike): Come pensi che il tuo personaggio si sia evoluto nel tempo e come si evolverà in questa ultima stagione?
Finn Wolfhard: Mike è diventato più interessato a mantenere il gruppo unito e più attivo come leader. La sua evoluzione riflette quella di tutti noi, dai bambini agli adulti, anche se in circostanze più strane e disturbi. Essere stati insieme ha sicuramente aiutato e in questa stagione Mike cercherà di tenere il gruppo più unito e di essere un leader attivo.
Vietina a Gaten Matarazzo (Dustin): Qual è stata la tua esperienza nei panni di Dustin e come hai vissuto le sfide che il personaggio ha affrontato?
Gaten Matarazzo: Amo interpretare Dustin e ringrazio i Duffer per avergli dato sfide sempre più difficili. Le nuove difficoltà mi hanno aiutato a dare il meglio di me. È stato un percorso difficile, con dolore e perdita, e in questa stagione i personaggi si sentono persi e spaventati. Non posso dire molto di più, lasciamo un po’ di suspense.
Vietina a Caleb McLaughlin (Lucas): Lucas si è evoluto molto nel corso delle stagioni. Qual è il momento più significativo per te?
Caleb McLaughlin: Lucas è diventato un personaggio più complesso e sensibile, soprattutto grazie anche alla figura di Max. Il Sottosopra rappresenta demoni e paure, proprio ciò che abbiamo dovuto affrontare noi. Nella quinta stagione Lucas è diventato una persona resiliente, piena di passione per amici e famiglia, con molti più strati da scoprire.
Vietina a Noah Schnapp (Will): Will ha avuto un percorso importante. Come ti sei sentito nel rappresentare questa evoluzione?
Noah Schnapp: Will si è evoluto in modo fantastico e la sua storia risuona molto con me. Ha affrontato molte sfide personali come abusi o esclusione, che sono incorporate nella narrazione del Sottosopra. Questo tipo di sviluppo non poteva essere raccontato in una sola stagione, ma è la forza di Stranger Things: far capire lentamente chi è il personaggio. Sono molto felice di come si chiude il cerchio per Will, che finalmente trova la sua voce e si accetta per quello che è.
Momenti indimenticabili dal set
Vietina chiede una scena iconica: C'è una scena delle prime stagioni che vi è rimasta particolarmente nel cuore e che rappresenta qualcosa di fondamentale per voi o i vostri personaggi?
Ross Duffer: La scena che rimarrà sempre nel mio cuore, è la primissima mai girata, quindi ragazzi che giocano a D&D in cantina, perché in realtà io e mio fratello non avevamo mai avuto successi prima di questa serie, eravamo molto nervosi, quindi prendere questi quattro ragazzini così piccoli, mettere le luci giuste, girare la prima scena è stato per me fantastico, una cosa che ricorderò per sempre, mi ha fatto ricordare anche la mia stessa infanzia.
Matt Duffer: Concordo con Ross, amo quel giorno e anche quello in cui abbiamo girato l'ultima scena.
Finn Wolfhard ha ricordato un momento proprio da ragazzini ribelli di quell'età: Ho tantissimi ricordi ma in particolare della terza stagione quindi tutto quello che è stato girato nel centro commerciale ma ricordo tra le due scale mobili c'era un vero scivolino che noi utilizzavamo tra le varie scene nei momenti in cui non giravamo anche se i fratelli Duffer ci avevano detto di non farlo e in realtà poi è stato inserito come scena effettivamente.
Gaten Matarazzo, con gran divertimento: Ovviamente anche per me la primissima scena perché è stato proprio l'inizio delle nostre carriere e sono felice che i Duffer abbiano ricordi positivi di questo perché in realtà eravamo un gruppo di ragazzini difficili da gestire e a un certo punto abbiamo pensato che tutta la crew ci odiasse per il caos che combinavamo.
Caleb McLaughlin: La quarta stagione è stata decisiva per me, perché la storia rifletteva la mia vita e il mio percorso personale. Era un periodo di scoperta e cambiamento che mi ha aiutato tanto come attore e persona.
Noah Schnapp ha ricordato un bel momento con Winona Rider, l'interprete della madre del suo personaggio: Un momento chiave è stata una scena particolarmente emotiva. So che il mio personaggio piange molto spesso, però nella prima scena che dovevo girare con il personaggio che piangeva, mi ricordo la pressione che sentivo e mi ricordo di aver inviato un messaggio a Winona Rider per chiedere aiuto. Le ho scritto: "Non voglio disturbarti, però ho bisogno d'aiuto", e lei mi ha risposto "Non ti preoccupare, vieni nella mia roulotte, ci sediamo, parliamo", ed è stata sempre così gentile con tutti noi, non solo con me. Ricordo anche che lei ci ha spiegato che quando deve fare una scena in cui piange, tiene la mano aperta per sentirsi più vulnerabile, ascolta molta musica, quindi è sempre stato bello lavorare con lei e anche facile in realtà, perché ha reso per tutti le cose molto più semplici.
Il valore della serie e la nostalgia degli anni '80
Stranger Things è una delle poche proprietà intellettuali interamente originali negli ultimi dieci anni, non tratta da libri o fumetti. È molto importante però il tema della nostalgia, poiché è ambientata negli anni Ottanta. I fratelli Duffer hanno approfondito l'argomento.
Matt e Ross Duffer riflettono: Più che una romanticizzazione della nostalgia, volevamo catturare le sensazioni che avevamo vissuto noi stessi da ragazzini, quindi abbiamo cercato di riportare tutte le emozioni che abbiamo vissuto con i nostri amici, riportare tutte le storie con cui siamo cresciuti..Dieci anni fa il mondo cinematografico era più oscuro e cinico, noi volevamo portare qualcosa di diverso. Parliamo di valori universali: la serie è una lettera d’amore agli outsider e speriamo che questo messaggio duri anche dopo la fine dello show.
L'incontro col pubblico in Piazza San Michele
Gli ospiti si sono poi spostati in Piazza San Michele, dove hanno incontrato il pubblico in un vero e proprio bagno di folla di fronte alla grande – e inquietante – installazione dedicata alla serie, con un minaccioso Vecna che verrà affrontato definitivamente nell’ultima stagione.

















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