- IGDA: un progetto no-profit per la community videoludica
- Il valore e l'energia creativa delle Game Jam
- Formazione gratuita e supporto ai professionisti emergenti
- La soddisfazione della Global Game Jam 2025
- Finanziamenti e organizzazione degli eventi
- Il potere del passaparola nella crescita della community
Sabato 31 maggio Meet & Play ha animato il WOW Spazio Fumetto di Milano con una giornata speciale dedicata agli appassionati e agli sviluppatori di videogiochi. In un’atmosfera accogliente e rilassata, il pubblico ha avuto la possibilità di esplorare postazioni di gioco curate da creatori indipendenti, sperimentando esperienze originali e innovative. I tre panel dell’evento hanno aperto prospettive diverse: dal legame tra videogiochi e letteratura, a un documentario narrato attraverso lo sguardo di giovani studentesse, fino a un approfondimento sull’attivismo nel mondo digitale. Un’immersione ricca di stimoli, resa accessibile e coinvolgente da Meet & Play.
Una giornata al Meet & Play 2025
Un'occasione per costruire orbite culturali provando in prima persona videogiochi indipendenti e, soprattutto, incontrandosi tra giocatori, sviluppatori e studiosi per condividere e diffondere la game culture in un'atmosfera amichevole.
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Abbiamo intervistato Ivana Murianni, co-fondatrice del chapter milanese di IGDA (International Game Developers Association). Ivana è una sceneggiatrice e narrative designer freelance, autrice di diversi manga, che si dedica con passione all’inclusività e alla crescita delle community videoludiche a Milano e in tutta Italia, contribuendo attivamente a costruire un ambiente più aperto e dinamico per sviluppatori e appassionati.
IGDA: un progetto no-profit per la community videoludica
Allora, in generale, IGDA è senza scopo di lucro? Raccontaci come è nato e come funziona.
IGDA è la International Game Developer Association, un’associazione non-profit nata in America e sviluppatasi con capitoli in tutto il mondo. Io sono board member di IGDA Italy, suddivisa in 10 chapter regionali. Sono co-founder di IGDA Milano, che fa parte di 9 capitoli in tutta Italia, tra Torino, Roma, le isole e altri in crescita. L’obiettivo è creare momenti di crescita per la community ludica e videoludica tramite panel con professionisti e occasioni per sviluppare giochi, come le Game Jam. Tra queste, la Global Game Jam del 2025, organizzata a Milano dopo anni di assenza, rappresenta un appuntamento fondamentale. In sintesi, IGDA vuole favorire la cultura del videogioco e abbattere le barriere d’ingresso al settore.
Il valore e l'energia creativa delle Game Jam
Come si svolgono le Game Jam? Sono davvero una sfida in sole 48 ore?
Sì, durano tipicamente 48 ore, dal venerdì sera alla domenica pomeriggio. Sono momenti in cui la community si riunisce con voglia di sviluppare attorno a temi specifici. Nei nostri eventi promuoviamo anche le best practice, incoraggiando a evitare il crunch, cioè il lavoro smodato fuori orario, e a trovare un giusto ritmo nel lavoro. Le Game Jam sono una piccola palestra di ciò che accade nell’industria videoludica, in un ambiente protetto e stimolante.
Formazione gratuita e supporto ai professionisti emergenti
IGDA sostiene la community anche con formazione?
Certamente, tutti i nostri eventi sono gratuiti previa iscrizione per regolare i numeri. Portiamo professionisti di rilievo, come a novembre 2024 quando abbiamo ospitato Zorina Urbano, Principal Environment Artist di Remedy, che ha condiviso la pipeline produttiva di Alan Wake 2. Coinvolgiamo anche realtà indipendenti italiane, raccontando come nasce e cresce una piccola azienda di videogiochi. Inoltre, stiamo sviluppando percorsi di mentorship e borse di studio per facilitare l’accesso al settore. A marzo 2025 abbiamo celebrato il primo anno di attività a Milano e puntiamo ogni anno a offrire un ambiente sempre più ricco.
La soddisfazione della Global Game Jam 2025
Qual è stata l’iniziativa che vi ha dato più soddisfazione?
La Global Game Jam 2025 è stata una tappa cruciale per noi. IGDA Milano è nata con l’obiettivo di riportare la Global Game Jam in presenza dopo l’interruzione causata dal Covid. È stata dura trovare spazi adeguati e gestire tutto come associazione non-profit senza grandi fondi, ma ce l’abbiamo fatta.
Finanziamenti e organizzazione degli eventi
Come finanziate le vostre attività?
Siamo sostenuti da partner che ci offrono spazi e servizi gratuiti o a costo ridotto. Con SAE Institute abbiamo organizzato la jam del 2025, che ha coinvolto 150 partecipanti, staff e mentor. È stata una sfida operativa, ma l’energia e i sorrisi dei partecipanti ci hanno ripagato di ogni fatica.
Il potere del passaparola nella crescita della community
Come vi promuovete per attrarre così tanti partecipanti?
Per noi il passaparola vale il 90% della promozione. Organizziamo eventi mensili, anche in concomitanza con manifestazioni come la Milan Games Week. Chi partecipa torna e porta amici, e la community cresce così naturalmente. Abbiamo canali comunicativi come Discord, Telegram e social, e ci appoggiamo a IGDA Italy. Quando abbiamo annunciato la Global Game Jam, non abbiamo dovuto fare praticamente nulla: i 150 posti sono andati esauriti in un giorno. La voglia di tornare a giocare e creare insieme è fortissima.
Ivana Murianni ci ha dato una panoramica chiara e concreta di cosa significa di come questa associazione lavori sul territorio per creare occasioni di crescita e confronto per chi ama il mondo dei videogiochi. Le sfide non mancano, ma la passione e l’impegno del team rendono possibile costruire spazi reali in cui sviluppatori e appassionati possono incontrarsi, imparare e collaborare. Un percorso fatto di piccoli passi concreti che guardano al futuro con costanza e determinazione.













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