Perché non è stato pubblicato prima in Italia The Portent dell'autore svedese Peter Bergting?

Onore al merito ad alcuni dinamici editori che stanno pubblicando del materiale diverso dai soliti super-eroi e dai fantasy manga-style o tie-in.

Un percorso intrapreso dalla 001 con Luxley, del quale abbiamo parlato qualche tempo fa, e che anche la ReNoir sembra intraprendere con molto coraggio.

Non che il sottoscritto abbia nulla contro la Marvel o la DC figuriamoci. Per questioni meramente generazionali sono cresciuto a pane e super-eroi. Ma è chiaro che sfuggire al conformismo è una scelta coraggiosa, che grosse case editrici non sempre riescono a compiere con velocità e dinamismo.

Anche in origine il fumetto ha faticato per trovare la via della pubblicazione. In Svezia ha subito lo stillicidio della pubblicazione su una rivista a quattro pagine alla volta. Decisamente frustrante per qualsiasi autore.

Tanto che Bergting decise di non portarlo avanti dopo il primo episodio, Il presagio. Ma nel frattempo il fumetto era stato sottoposto all'attenzione della Image Comics, che nel 2006 cominciò a pubblicarlo in una miniserie di albi bimestrali, negli Stati Uniti.

La Image Comics è la casa editrice che durante i primi anni '90 si propose di innovare il fumetto americano. Una casa editrice fondata da quelli che all'epoca erano i "giovani leoni" del fumetto USA: Todd McFarlane, Jim Lee, Erik Larsen, Rob Liefeld, Marc Silvestri, Whilce Portacio e Jim Valentino. Ma approdarono alla Image scrittori di talento come Alan Moore  e Kurt Busiek. Ciascuno degli autori godeva della più assoluta libertà creativa nonché della proprietà dei diritti di sfruttamento dei propri personaggi.

Sono passati molti anni dall'esplosione del fenomeno Image, fatta non solo di albi di qualità eterogenea, ma anche di spregiudicate strategie di marketing, basate sulle famose "variant-cover" che drogarono il mercato di quegli anni. Ora abbiamo una solida casa editrice che è il terzo polo fumettistico degli Stati Uniti. E' innegabile che insieme alla Dark Horse abbia anche contribuito e contribuisca a proporre tematiche diverse da quelle pur ancora apprezzate dei super-eroi.

The Portent sembra cominciare come un fantasy nello standard. In una terra senza nome, modellata sulla terra d'origine dell'autore, la Scandinavia, con elementi che ricordano anche le steppe asiatiche  facciamo conoscenza di un "eroe": Milo.

Spiriti benevoli di Peter Bergting
Spiriti benevoli di Peter Bergting
L'eroe comincia il suo viaggio entrando in una terra in rovina, nella quale lo accolgono due spiriti benevoli. Non è ancora consapevole della sua missione. A muoverlo non sono presagi di grandezza, ma l'improvviso esplodere di un potere del quale l'uomo sembra solo cercare gli aspetti più utilitaristici. E' in realtà atteso da chi "sa", da chi lo vede come il realizzarsi di una profezia.  Intanto dagli stessi spiriti dei morti, che abitano ancora gli stessi luoghi di quando erano vivi e che perseguono come scopo il dominio sulla "terra senza nome". Morti viventi senzienti.

Ma ci sono ancora dei vivi che attendono al varco Milo:  La veggente Lin, che sa parecchio del destino di Milo, tanto da direzionarlo verso i giusti obiettivi; Alkuin, un anziano guerriero che però ha un ruolo importante da giocare nella vicenda, che non posso svelare perché merita di essere scoperto durante la lettura.

Se pensate che le premesse siano molto comuni avete probabilmente ragione. Ma non comune è la direzione che prenderanno queste premesse. Altro è veramente difficile raccontarlo se non volete che vi rovini la sorpresa.

Non posso rovinarvi il piacere di un fumetto la cui forza esplode letteralmente durante la lettura, ben coadiuvata da un segno grafico che deve tanto a grandi maestri, come Mignola e Moebius, che paga il tributo allo stile manga, una contaminazione ormai impossibile da evitare in questo mondo globalizzato, ma senza aderirvi con piattezza.

Il suo stile rende al meglio lo straordinario pantheon di creature, che va dagli spiriti orientali agli Elfi Neri di tradizione svedese.

E' un mondo popolato di creature rese con un segno più che efficace, ma nel quale il paesaggio sullo sfondo, pur se stilizzato, è ben presente e parte integrante della narrazione.

Foreste, vallate, fiumi. Invenzioni architettoniche che mescolano diverse culture, dall'asiatico al nordeuropeo.

Anche i colori tendono a restituire l'ampia gamma di eventi e dinamiche situazioni e di stati d'animo da trasmettere al lettore. Dai toni spenti e crepuscolari delle lande morenti, alle abbaglianti esplosioni di potere.

Da leggere.