Prima de Gli Incredibili… Prima di Megamind… Prima di Watchmen

Così strilla la copertina di SUPER, il romanzo di Robert Mayer che per primo, nel 1977, propose lo stilema del supereroe revisionista. Nato come evoluzione del concetto di "supereroe con superproblemi" ideato da Stan Lee già nel 1961. Il titolo originale del romanzo è Super-Folks, come dire "Super-Gente", per dare risalto al concetto che sotto la maschera si celano persone normali, con pregi e difetti e umane fragilità.

Il comunicato stampa

Una volta David Brinkley era un supereroe, il più grande che il mondo avesse mai conosciuto. Fino a quando non si è ritirato, si è sposato, si è trasferito in periferia e ha messo su qualche chilo. Ora che i più grandi supereroi – Batman, Superman e tutti gli altri – sono morti o scomparsi, la sua amata New York è sull’orlo del caos. Solo lui può risolvere la situazione, ma al momento si trova nel pieno di una crisi di mezz’età, e i suoi superpoteri sembrano non funzionare più come una volta…

In contemporanea con l’uscita nei cinema di Megamind, ecco a voi di nuovo in distribuzione il romanzo che ha cambiato per sempre il modo di vedere supereroi, ispirando geniali creatori di fumetti come Alan Moore (Watchmen, Miracleman,  V For Vendetta, La Lega degli Straordinari Gentlemen), Rick Veitch (The One, Brat Pack), Kurt Busiek (Astro City) e Grant Morrison (Batman: Arkham Asylum), fino a diventare la base su cui sono nati film come Gli Incredibili, Hancock, Batman Begins e Megamind.

Secondo Stan Lee (creatore di Spider-Man, Fantastic 4, Hulk e Iron Man), questo romanzo è fondamentale per l’universo dei supereroi, così com’è concepito ai giorni nostri, e conclude così: «Non guarderete mai più i supereroi nello stesso modo!»

Dall’introduzione di Grant Morrison

Lavoravo come scrittore di fumetti da più di dieci anni, quando sentii parlare per la prima volta di questo mitico libro fonte di ispirazione. Andavo in cerca di questa introvabile opera, ma nessuna libreria del posto sapeva di cosa diavolo stessi parlando. Alla fine, qualcuno mi procurò un’edizione inglese, brossurata e malconcia, con in copertina l’immagine di un tizio appesantito in calzamaglia con un’espressione triste. Stava lì, stravaccato su una poltrona, illuminato dalla triste luce gialla di una lampada, come se tutte le meraviglie, tutte le speranze e la gioia fossero state prosciugate dalla sua inutile vita. Non è che fosse molto invitante, ma ne avevo sentito parlare bene e l’idea di uno scrittore di prosa che affrontava le ‘tematiche’ dei fumetti di supereroi in modo semiserio, mi sembrava una cosa nuova. Così gli diedi una possibilità. Fui felice di scoprire che, dietro quell’aria pulp poco invitante, si celavano alcune delle idee seminali che avevano alimentato il boom dei fumetti di supereroi ‘adulti’ negli anni Ottanta. Mi è sempre piaciuto ripercorrere, attraverso la rete di influenze e di predecessori, lo sviluppo delle mode e degli stili di scrittura e di disegno nei fumetti; e in SUPER ho trovato un contributo scarsamente riconosciuto alla vivace ed esplosiva evoluzione delle storie incentrate sul supereroe ‘maturo’ che caratterizzarono gli anni Ottanta e Novanta. In queste pagine, inoltre, si può trovare una delle radici pulsanti dell’ultima tendenza in fatto di drammi supereroici violenti, controversi e densi di humor nero. Nel ritratto dolceamaro di un 'Capitan Mantra' di mezz’età, con quella parola magica quasi dimenticata che indugia da qualche parte sulla punta della sua lingua, capii che Robert Mayer aveva prefigurato l’era del cosiddetto eroe ‘decostruzionista’, che generò molte tra le più celebri e ambiziose opere a fumetti. Teorie cospirative, trame complesse e intrecciate, scienza della quinta dimensione, scenari mozzafiato e rovesciamenti in SUPER: in tutti questi elementi possiamo subodorare il terreno su cui si sono sviluppati molti dei nostri fumetti preferiti negli anni Ottanta e Novanta, e oltre. Nelle sue pagine cariche di humor perverso riecheggia il sogghigno beffardo e ironico di un’intera generazione di scrittori di fumetti e dei loro epigoni. Per gli storici del fumetto SUPER rappresenta un tesoro ritrovato. Gli altri lettori si faranno invece una bella risata leggendosi un’ottima storia in cui Mayer ci porta in una traballante Terra-Zero di un universo parallelo fatto di superuomini urbani oppressi e personaggi di cartoni animati esausti. All’epoca, quando la maggior parte degli eroi dei fumetti non era ancora stata scalfita dai danni del tempo e del cinismo, questi uomini e queste donne di argilla, caduti e fallibili, dovevano sembrare delle mostruose parodie. Ora si adattano perfettamente agli abitanti di qualsiasi universo fumettistico. Oggi nessuno sarebbe in grado di riconoscere l’originale dalla parodia. Consiglio caldamente questo libro agli studiosi ma anche ai lettori casuali: è da tanto tempo che SUPER attendeva la possibilità di essere apprezzato dal grande pubblico. Gli eroi ‘super’ hanno preso il posto di cowboy, detective e astronauti sui nostri schermi, nei nostri cuori e nella nostra immaginazione, ma ci sarà sempre un angolo buio dove albergano un senso di circospezione, di desiderio di umanità e di ironico distacco. Questo libro è un piccolo gioiello, folle e affascinante che dovrebbe essere assaporato come un vino frizzante. I tipi di Hollywood ci tirerebbero fuori un gran bel film. Ah, dimenticavo: Signor Mayer, dovrebbe scrivere anche lei fumetti. I nostri eroi sono finalmente arrivati al suo livello. Credo che possano reggere il confronto.

Signore e signori, SUPER, di Robert Mayer…

Grant Morrison

Glasgow, Scozia, agosto 2004

Robert Mayer, SUPER

Kappa Edizioni

224 pagine, b/n, euro 15

ISBN 978-88-7471-213-7