All'inizio di Planes 2: Missione antincendio troviamo Dusty (voce originale di Dane Cook), l’ex aeroplano irroratore agricolo, impegnatissimo nella sua nuova carriera di corridore. Dopo aver vinto nel primo film Planes il giro aereo intorno al mondo, Dusty ha mietuto altri successi, spingendo sempre più avanti i suoi limiti.

Ma in natura, e anche in meccanica, non esistono pasti gratis.

Quando il suo motore si guasta in modo irreparabile, costringendolo a ritirarsi dalle corse, Dusty crede di non avere più uno scopo nella vita. Per una serie fortuita di circostanze si ritroverà, per aiutare un amico, a iscriversi alla scuola per aerei antincendio, per conseguire il brevetto di vigile del fuoco.

Lì conoscerà un nuovo gruppo di aerei e di mezzi terrestri impegnati in missioni difficili, per la salvaguardia del parco naturale di Piston Peak. Ma il pericolo maggiore non è costituito dagli incendi, bensì dal fatto che il gruppo si trova a combatterli con risorse inadeguate, a causa della miopia del sovrintendente del parco.

Il gruppo di aerei e mezzi è molto eterogeneo. Ciascuno di loro ha un diverso passato, ma insieme sono una squadra nella quale Dusty troverà difficoltà a inserirsi.

L’ostacolo maggiore non sarà tanto la difficoltà di imparare nuovi compiti,  quanto di ritrovare la fiducia in se stesso, passando per la conoscenza reciproca dei segreti dei propri compagni di squadra.

Se infatti Dusty tiene nascoste le sue difficoltà, anche il suo capo Blade Ranger (voce di Ed Harris in originale) ha un passato misterioso. E che dire degli incomprensibili racconti dell’elicottero da trasporto  Windlifter (Wes Studi)? E le attenzioni amorose di Lil' Dipper (Julie Bowen) susciteranno l’attenzione di Dusty?

La trama, in modo molto semplice e lineare, punterà dritta verso la risoluzione di queste e altre domande, mostrandoci una storia per bambini che non lesina realismo, pur se in una versione mirata al giovane pubblico.

La scelta di fuggire dal banale terreno delle corse già visto in Planes, rende questo secondo capitolo decisamente migliore del primo.

La difesa dei boschi in questa stagione è un tema molto attuale. Chi ha visto in azione gli aerei, gli elicotteri e il personale demandati a questo compito non potrà non notare come il film sia molto coerente con quanto accade nella realtà. Ci sono cose sulle quali non si può scherzare e il regista Bobs Gannaway, prende molto sul serio la materia.

Il rischio in prodotti del genere è di dare informazioni fuorvianti all’infanzia. In questo caso è scongiurato.

Dalle note di produzione apprendiamo che la produzione di Planes 2: Missione Antincendio ha richiesto un notevole lavoro di documentazione.

La produzione ha avuto la consulenza di personale specializzato. Sono state effettuate delle vere riprese di incendi da camere piazzate sugli elmetti dei vigili del fuoco e sugli aerei antincendio.

L’idea di rendere Dusty un aereo antincendio è ispirata alla realtà, perché Gannaway ha scoperto durante tale fase documentale che nel 1955 molti aerei agricoli erano stati riciclati per la protezione dei boschi.

Forse la tendenza a nascondere all'infanzia la realtà sta passando di moda? Speriamo ardentemente (è il caso di dirlo!) che sia così.

Oltre a istruire sul pericolo degli incendi nei boschi, a mostrarci quanto pericolosa sia l’attività di chi deve spegnerli, alla Disney non dimenticano di realizzare un prodotto di intrattenimento.

Su questo fronte il film ha buon ritmo e non annoia, anche se non ha gag particolarmente originali. Qualche citazione d’annata per i genitori, il tentativo (già dal primo film) di rendere i carrelli elevatori, i trattori mucca e (introdotti in questo film) i trattori alci, dei beniamini dei piccoli. Tante poi sono le gag, ma nulla che faccia gridare al capolavoro.

Anche il fronte tecnico è decisamente migliore del primo film, con molte sequenze spettacolari e animazioni ed effetti degni della visione cinematografica. La sfida rappresentata dal volo radente degli aerei tra fuoco e fumo, con sfondo gli alberi della foresta in fiamme, è tutt'altro che una banalità.

Uno spettacolo per famiglie che educa (anche) divertendo.