Più di 100.000 persone giunte da tutto il mondo. Mezzo chilometro di tappeto rosso. Un'intera metropoli bloccata. Queste le incredibili cifre della premiere del Ritorno Del Re che dovrebbero dare grande soddisfazione al regista.

Eppure re Peter Jackson almeno un cruccio ce l'ha, in questi giorni: quello di non aver potuto fare un film più lungo. L'ultima, attesissima parte della saga cinematografica de Il Signore degli Anelli, dure tre ore e un quarto circa, Jackson avrebbe prodotto un film di 20 ore, se avesse potuto. Sui tagli che sono stati necessari fare ha scherzato: "I seggiolini dei cinema sono scomodi, guardatevi la versione integrale a casa, comodi sui vostri divani".

E' felice, il regista, di aver portato la Terra di Mezzo in Nuova Zelanda. E' laggiù che, prossimamente, girerà l'avventura dello scimmione King Kong, con la speranza di produrre un altro capolavoro. Il sogno di quando era bambino, ha affermato. Tutto è ancora in fase di preparazione, il cast non è stato ancora interamente scelto, ma il nostro già ci pensa. Oltre a King Kong, intanto, si comincia a parlare di Oscar. Tutti sono pronti a scommettere che il premio per la miglior regia è già di Jackson, che prontamente risponde: "E' una cosa che decidono gli altri, io non ho alcun potere decisionale e quindi non ci penso più di tanto. Non faccio film per vincere statuette o riconoscimenti, ma se arriverà non lo rifiuterò di certo. Comunque il premio più importante non è l'Oscar: mi piacerebbe, una volta anziano, che qualche regista della nuova generazione venisse da me e mi dicesse che ha iniziato ad amare il cinema grazie al Signore degli Anelli. Quella sì che sarebbe proprio una bella soddisfazione".