La redazione di Fantasy Magazine si unisce al cordoglio della famiglia, degli amici e di tutti gli appassionati, per la scomparsa di Lino Aldani, un grande della letteratura, fantastica e non.

Nato a San Cipriano Po,  il 29 marzo 1926 era considerato una delle voci più significative della fantascienza italiana.

Visse a Roma insegnando matematica, finché nel 1968 ritornò nel suo paese di nascita.

Nel 1977 pubblicò il suo primo e più fortunato romanzo, Quando le radici, iniziato a scrivere dieci anni prima. A quest'opera fecero seguito numerosi racconti, accanto ai romanzi Eclissi 2000 (1979), recentemente ristampato nella collania Urania Collezione, Nel segno della luna bianca (anche come Febbre di luna, 1980), scritto con Daniela Piegai, e La croce di ghiaccio (1989).

A inizio 2007 è uscito il nuovo ultimo romanzo, Themoro Korik, ambientato in un'originale Trieste notturna.

Delle sue opere Oreste del Buono disse:

“E’ un’autentica vergogna che [le opere di Lino Aldani] non si trovino neppure nelle librerie specializzate, un’imperdonabile vergogna cui bisogna cercare di riparare al più presto”.

Vi riportiamo il comunicato scritto dall'amico e compagno di avventure editoriali, Ugo Malaguti:

Come si disse di un altro grande, una grande luce si è spenta.

Lino Aldani, il più conosciuto, amato e tradotto scrittore italiano di fantascienza, il creatore di Futuro e di Futuro Europa, l'uomo che più di ogni altro ha dedicato la sua vita agli altri, ai giovani autori, a una battaglia orgogliosa, nobile e solitaria per la fantascienza italiana, per la civiltà culturale, per l'etica professionale, si è spento a Pavia, dove da alcuni giorni era stato ricoverato a causa di una grave malattia, nella notte tra venerdì 30 e sabato 31.

Una celebrazione civile si terrà presso il municipio di San Cipriano Po lunedì 2 febbraio alle ore 14.00

La fantascienza piange un maestro. La comunità fantascientifica piange un fratello maggiore e un amico. Il mondo della letteratura piange un grande, riservato uomo fedele nei sentimenti, orgoglioso nei principi, maestro di stile e di vita.

È ancora caldo il ricordo dell'ultimo Incontro sul Po, nel 2008, in quell'appuntamento tradizionale e appassionante che riuniva decine e decine di amici ed estimatori in una festa di amicizia, di idee, di collaborazione.

Non è il momento delle rievocazioni e dei ricordi. Quelli verranno poi, insieme agli onori che la comunità fantascientifica dovrà riservare al suo più grande esponente, a colui che leggeva e selezionava manoscritti di giovani con appassionato vigore, al grande talento capace, a 82 anni, di scrivere il suo romanzo più bello, all'uomo che aveva in serbo altre mille idee, che pareva dotato del dono soprannaturale di una eterna giovinezza creativa.

Ma chi lo ha davvero amato, scalfendo quella corazza di riserbo e pudore che nascondeva un cuore immenso e un amico fedele e fraterno, piange ora l'uomo, il conversatore impareggiabile, rimpiange i suoi silenzi pensosi, la sua ospitalità semplice, la sua amicizia vera.

Invito tutti coloro che lo hanno amato, e soprattutto tutti coloro che nei suoi confronti hanno un debito morale che non si potrà mai saldare, a essere presenti lunedì alle ore 14.00 per ricordarlo come lui avrebbe forse voluto.

Un abbraccio forte alla moglie Mirella, impareggiabile compagna di emozioni e di vita, alla figlia Elettra, a tutta la famiglia meravigliosa che ha perso un punto di riferimento che pareva incrollabile ma che sicuramente trarrà calore dal ricordo della fortuna di averlo avuto vicino per tanto tempo.

È un giorno di lutto per tutti, oggi. Ma quella luce che si è spenta per gli uomini brillerà sempre di più nel nostro amore e nel nostro ricordo.

Ugo Malaguti