Leggendo il Signore degli Anelli (chi non l'ha letto?) vi sarete imbattuti negli episodi in cui l'eroico elfo Legolas dimostra la superiorità della sua vista rispetto a quella più modesta degli uomini, cogliendo a grande distanza dettagli che l'amico Aragorn non può assolutamente vedere.

Ne Le Due Torri Legolas distingue colore dei capelli e armi di un gruppo di cavalieri distante solo poco più di cinque leghe.

Ora, a parte le illimitate possibilità del fantasy, quanto è possibile che la vista possa essere così precisa a quella distanza? Alcuni fisici hanno affrontato il problema con logica spietata.

Per prima cosa dobbiamo rifarci alla natura della luce: essa è un'onda che, passando attraverso un'apertura (la pupilla) ha una inevitabile interferenza con se stessa. Ovvero, si divide in punti chiari e scuri, diventando più diffusa (questa è la diffrazione) e quindi coprendo un'area leggermente più grande. La luce proveniente da un punto tenderà quindi a confondersi, per questo fenomeno, con il punto accanto.

La formula per descrivere questo fenomeno la trovate qui: 

it.wikipedia.org/wiki/Criterio_di_Rayleigh

Senza andare troppo nel tecnicismo, la possibilità di cogliere distintamente due oggetti vicini diminuisce con l'aumentare della lunghezza d'onda della luce e aumenta con l'aumentare del diametro della lente.

La pupilla umana è sventuratamente di diametro ridotto: circa tre millimetri. E la lunghezza d'onda della luce visibile è di circa 500 nanometri. Ora, siccome la luce osservabile è uguale per Aragorn e per l'elfo, l'unica variabile dovrà essere l'ampiezza della superficie di osservazione (la pupilla). I nostri fisici amanti del fantasy hanno calcolato che per distinguere i dettagli che Legolas coglie a oltre 5 leghe (corrispondenti a 25.000 metri circa) il nostro elfo dovrebbe avere pupille di un centimetro e mezzo d'ampiezza.

Dovrebbe quindi avere gli occhi grandi come il personaggio di un manga!

Oppure ce lo teniamo così com'è e continuiamo a chiamare ll Signore degli Anelli un libro fantasy?