"Qui" disse infine Keilan.

Erano giunti su una collinetta da cui potevano osservare l'insediamento. Le tracce del passaggio di orchi erano evidenti, ma Berond non notò nulla di particolare benché si sforzasse di osservare nella direzione dello sguardo del compagno.

"Qui c'è stato uno scontro" spiegò Keilan chinandosi a esaminare il terreno.

"Probabilmente si tratta di un'area per l'addestramento" replicò Berond. In una sorta di gioco delle parti, di rado il ramingo più esperto era disposto a dare immediatamente ragione al mezzelfo.

"Queste sono impronte di orchi, ma c'era almeno qualcun altro, o qualcos'altro, in mezzo a loro" disse Keilan più a se stesso che a Berond. Raccolse un ciuffo d'erba sfumato d'un giallo rancido. "È come se la vegetazione fosse avvizzita all'improvviso."

"Probabilmente un sortilegio di quei dannati sciamani pelleverde" tagliò corto Berond.

Il mezzelfo ignorò la deduzione. Le cose erano andate diversamente. Ispezionò l'area alla ricerca di elementi che lo confermassero, ritrovò la concentrazione e cercò di capire cosa fosse avvenuto.

"Quattro orchi sentinella" riprese studiando il luogo, come a rivivere la scena. "Notano qualcosa che si sta avvicinando all'accampamento. Uno di loro torna al villaggio per avvisare di un potenziale pericolo. Forse si tratta di qualcosa che conoscono e che non sono preparati a combattere. I tre orchi affrontano questa creatura… qui." Indicò un punto preciso. "E vengono… uccisi dal mostro."

"E i loro corpi dove sono?" mormorò Berond senza celare una punta di scetticismo.

"Uno è là, vicino a quelle rocce." Keilan strappò un ramet-to da un cespuglio che cresceva nella direzione che aveva indicato e lo porse a Berond, il quale solo allora notò tracce di sangue quasi invisibili. "Però gli altri due orchi e la creatura sono scomparsi, e questo non mi è ancora chiaro" concluse Keilan.

Cercando di dissimulare lo stupore per le capacità deduttive del mezzelfo, Berond si diresse verso le rocce.

"Stai attento. Gli orchi e chi li ha attaccati potrebbero non essere lontani" lo avvertì Keilan.

Il passo spavaldo di Berond perse sicurezza. Il ramingo sguainò la spada e si avvicinò con cautela. Le tracce di sangue erano ormai talmente evidenti che non gli fu difficile seguirle. Messo in allerta da un forte ronzio di mosche, d'un tratto scorse nei pressi di un macigno il cadavere di un orco prono sul terreno.

"Ehi, Keilan, hai ragione. Qui c'è il corpo del pelleverde, ma la tua ricostruzione dei fatti ha una falla. L'orco ha il corpo crivellato da frecce della tribù. Evidentemente gli zannuti hanno avuto un bisticcio, forse si stavano disputando la figlia del capo!" sorrise Berond.

Il mezzelfo lo raggiunse e con un piede rivoltò il cadavere.

"Per Krijanis!" esclamò Berond.

Il volto dell'orco era completamente trasfigurato. Le orbite erano prive di occhi e le cavità rigurgitavano vermi purulenti, così come le ampie narici e la bocca, contratta in un ghigno atroce. Berond trattenne un conato di vomito prima di rendersi conto che anche il resto della pelle scoperta era completamente incancrenito. Dentro pustole marcescenti si intravedevano ragni che cercavano di fuoriuscire.

"Che cosa gli è successo?" chiese Berond allontanandosi di qualche passo.

"È quello che dobbiamo scoprire. E solo gli orchi che sono fuggiti dal villaggio lo sanno" rispose Keilan perplesso.

"Direi che abbiamo informazioni a sufficienza per fare rapporto a lord Gunthenor, credo che sia ora di cominciare il viaggio di ritorno al Baluardo." Berond aveva deciso di far valere la sua anzianità di servizio. "Ma soprattutto leviamo i piedi da questo posto. Puzza di morte." "Non abbiamo ancora finito" dissentì Keilan. "Le grotte a nord. Dobbiamo verificare se gli orchi si sono rifugiati là e se si stanno preparando a sconfinare nuovamente nel granducato. Ma soprattutto non sappiamo nulla di ciò che è successo nell'accampamento."

"Hai ragione, ma io non ho certo intenzione di incontrare chi ha ridotto quell'orco in un ricettacolo di parassiti!" replicò deciso Berond.

Improvvisamente il ronzio delle mosche che avvolgevano il cadavere aumentò di intensità. Ragni, vermi e insetti si infilarono, attraverso gli orifizi del volto, all'interno della salma. Il corpo cominciò a muoversi, cercando goffamente di alzarsi in piedi.

Berond rimase a bocca aperta, gli occhi sgranati dal terrore. Keilan estrasse dal fodero la spada e con un movimento fulmineo colpì il cadavere, ormai eretto, facendo volare la testa a qualche metro di distanza. Il corpo decapitato cadde di nuovo a terra.

"Necromanzia" disse. "Nervi saldi, Berond, non mi dire che non hai mai incontrato un praticante di magia nera."

Il suo compagno era ancora a bocca aperta, ma parve riscuotersi alle sue parole. "Sì… no, certo che sì" rispose. "Ma non ho mai visto niente del genere."

Le spoglie dell'orco si afflosciavano a vista d'occhio man mano che scarafaggi, larve e ragni sciamavano fuori colando dal collo mozzato.