Vlad III di Valacchia (Sighişoara, 2 novembre 1431 – dicembre 1476), noto anche come Vlad L'impalatore
Vlad III di Valacchia (Sighişoara, 2 novembre 1431 – dicembre 1476), noto anche come Vlad L'impalatore

Per la ricerca ho cominciato focalizzando il tema principale, il vampiro, partendo dal generale per arrivare poi ad analizzare gli aspetti che mi interessavano maggiormente, ovvero il legame coi mezzi di comunicazione. L’intento della ricerca sin dall’inizio è stato quello di cercare di comprendere il motivo per cui il mito del vampiro è stato sempre così diffuso e amato dal pubblico. Speriamo di esserci riuscito.

Sei riuscito a documentarti in modo approfondito, a leggere tutto quello che hai trovato, o hai dovuto fare una scrematura? Se sì, in che modo? Quali aspetti hai trovato più opportuno privilegiare? Cosa tenevi a sottolineare?

Diciamo che mi sono documentato in modo abbastanza approfondito, anche se sicuramente avrei potuto fare ricerche ancora più specifiche, ma il libro all’inizio è nato come tesi di laurea e quindi il materiale da prendere in considerazione doveva essere in qualche modo circoscritto. Nonostante tutto la mia grande passione per il tema ha favorito la mie ricerche, e mi ha permesso di spaziare attraverso maggior parte delle forme di comunicazione che sono entrate in contatto con il vampiro (poesia, letteratura, cinema, fiction …). Gli aspetti che ho voluto privilegiare sono stati quelli legati strettamente al mondo della sociologia della comunicazione, cercando di spiegare lo stretto rapporto che da sempre ha unito il mondo dei media e la figura misteriosa del vampiro. Il vampiro si è diffuso tramite i più svariati mezzi di comunicazione e insieme ad essi si è evoluto e trasformato, adattandosi ogni volta ai nuovi modi di comunicare ed entrando in contatto sempre in modo differente con i suoi fruitori.

Di tutto il materiale e di tutta la documentazione, cosa trovi di maggiore qualità e perché?

La maggiore qualità l’ho riscontrata in ambito letterario (basta citare su tutti il Dracula di Bram Stoker). Nonostante abbia trovato fantastici alcuni classici del cinema come Intervista col Vampiro, preferisco il vampiro “letterario” rispetto alla sua trasposizione cinematografica. Forse questa mia preferenza è dovuta al fatto che la lettura da sicuramente più spazio all’immaginazione, rispetto ad un prodotto visivo che magari può proporre un qualcosa di già “pronto” o “preconfezionato”.

Quali sono i contributi attuali, a prescindere dal gradimento di massa, che possono essere considerati validi in un prospettiva futura? Cosa rimarrà di quello che oggi è considerato perché il più promozionato del momento?

Premetto che ho scritto il mio breve saggio poco prima del boom di Twilight, quindi questa saga non è stata presa in considerazione. Sicuramente la Meyer ha dato vitalità al vampiro e proprio grazie ai suoi romanzi si è nuovamente acceso il riflettore su tale mito. Credo che in qualche modo sia riuscita a trasformare nuovamente il vampiro, rendendolo ancora sempre più simile all’essere umano, con tutti i suoi pregi e difetti. Secondo me la saga di Twilight ha segnato un nuovo spartiacque nella mitologia vampirica e rimarrà sicuramente uno dei punti fermi da prendere in considerazione anche nei prossimi anni a venire. Mi chiedi cosa rimarrà di tutto ciò? Ti rispondo … forse a breve le luci si spegneranno e calerà nuovamente l’ombra sul vampiro, almeno finché questo non subirà una nuova evoluzione e ritornerà nuovamente protagonista indiscusso dei media. La storia mediatica del vampiro ci insegna!

Scrivendo questo saggio-tesi ti sei posto come esperto sull’argomento o come amatore?

Ovviamente non posso e non voglio considerarmi un esperto. Tuttavia ho cercato di affrontare l’argomento in modo professionale, utilizzando un approccio scientifico e di ricerca.

Perché ritieni che Buffy sia un valido contributo alla trattazione del rapporto tra vampiri e media?
La locandina di Twilight
La locandina di Twilight

Perché secondo me è stato uno dei migliori esperimenti di diffusione sul grande schermo della figura del vampiro. La forza della serie è stata quella di rispolverare un modello antico e misterioso e adagiarlo al problematico mondo giovanile, unendo il sovrannaturale con la realtà. Sfruttando il tema fantastico si riesce a parlare di temi profondi come l’omosessualità, la droga, la violenza, l’emarginazione e molti altri “mali” che affliggono la società contemporanea Il potere della fiction è quello di entrare nelle case di tutti i telespettatori, portando tematiche e argomenti alla portata di tutti. La televisione è una finestra che si affaccia sulla vita di ognuno di noi. Proprio grazie a questo Buffy è riuscita a diffondere il mito del vampiro tra le persone comuni e tra i più giovani, che forse fino a quel momento lo avevano visto sempre come un qualcosa di “antico” e poco attuale. In fondo questa serie televisiva è stata per certi versi la progenitrice della tendenza che in questi anni ha portato a “divinizzare” la figura del vampiro fra le teenager di mezzo mondo che perdono la testa per il bel tenebroso Edward di Twilight.