Non sono rari i casi di grandi autori della letteratura mondiale che si sono cimentati con il fantastico, per creare metafore dalla valenza universale.

Oscar Wilde è uno di questi. Nel caso del romanzo Il Ritratto di Dorian Gray, ci si può sbilanciare nella definizione di capolavoro della letteratura di ogni tempo.

L'anno scorso è uscita una produzione cinematografica ispirata a questo romanzo.

Dorian Gray, il cui ritratto invecchia al posto suo, in seguito a uno scellerato patto con il demonio, è il simbolo dell'eterna volontà dell'uomo di sconfiggere la morte, ma anche del desiderio dell'uomo moderno di andare oltre ogni limite, senza valutare le estreme conseguenze.

Il fantasma di Canterville, è un racconto che è sia parodia delle storie di fantasmi, ma anche delle idiosincrasie della società contemporanea all'autore, alle quali Wilde ha sempre opposto il suo sfacciato stile di vita.

Wilde fu autore anche di splendide fiabe, dedicate ai suoi figli, Il Gigante egoista e Il Principe Felice, pubblicate nella raccolta, Il principe felice e altri racconti.

A cento anni dalla sua morte, il lascito di Wilde non è stato dimenticato, e la sua opera e la sua vita sono ancora oggetto di studio.

Non solo al cinema e a teatro vengono rappresentate le sue commedie e i suoi romanzi, ma in libreria troviamo sia le continue riedizioni delle sue opere, sia una vasta saggistica dedicata alla sua vita.

E' da un po' in libreria, Il ritratto di Oscar Wilde, a opera di Paolo Gulisano, saggista e scrittore, cultore di storia e letteratura del mondo anglo-sassone, autore di volumi su J.R.R Tolkien e C.S. Lewis tra gli altri.

Gli abbiamo rivolto alcune domande, che potete leggere di seguito.

Il ritratto di Paolo Gulisano

Il ritratto di Paolo Gulisano

Articolo di Emanuele Manco Mercoledì, 10 febbraio 2010

Una chiacchierata con il saggista. Argomento il suo ultimo saggio: Il Ritratto di Oscar Wilde. Una biografia critica del controverso scrittore irlandese

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