Akira, manga d'annata, fu uno dei primi a fare impressione in occidente raccogliendo larghi consensi. Una storia di poteri psichici e distruzioni apocalittiche trasformata in un anime uscito alla fine degli anni '80 e arrivato in Europa agli inizi della decade successiva. Adesso diventa un film, diretto dai fratelli Hughes (che già conosciamo per La Vera Storia di Jack lo Squartatore e il postapocalittico Codice Genesi).

La casa cinematografica interessata, la Warner Bros, però non vuole seguire la strada del violentissimo anime giapponese. Non sarà un lavoro molto semplice, perché la trama è drammatica e si presta molto a scene di distruzione e violenza. "La prima cosa che m'hanno detto è che deve avere una valutazione di PG-13" ha detto Albert Hughes (nota: PG-13 significa che i minori di 13 anni devono essere accompagnati, ed è una delle valutazioni più all'acqua di rose per il cinema americano, mentre R estende l'obbligo di accompagnamento fino ai diciassettenni e quindi limita molto il mercato più giovane).

L'artista dovrà escogitare qualcosa per modificare la natura della trama ma ha detto che la considera una sfida stimolante.

L'intenzione della Warner Bros è di espandere la storia di Akira in una serie di due o tre film, ma Hughes ha già dichiarato che si sta focalizzando solo sul primo: "Non mi interessa dirigere i seguiti, non so neanche se collaborerò in qualche modo."

Forse per i motivi di censura citati prima, cambia anche la sceneggiatura del film: il produttore Andrew Lazar avrebbe incaricato lo sceneggiatore Albert Torres di riscrivere da capo una trama, scartando il precedente lavoro di Mark Fergus e Hawk Ostby (che aveva collaborato a Iron Man).

Comunque vada, i tempi per l'inizio delle riprese sono ancora lunghi.