Tra Gad Lerner con Scintille, una storia di anime vagabonde edita per Feltrinelli; Margherita Hack con Libera scienza in libero stato (per Rizzoli); Carlo Ossola con Il continente interiore (Marsilio Editori) e Jacqueline Spaccini con Aveva il viso di pietra scolpita (Aracne); tra i vincitori della 27a edizione del Premio Cesare Pavese 2010 spunta anche un romanzo fantasy-storico.

Il cavaliere dell'Anno Mille di Gianni Sembianti (Reverdito Editore) si aggiudica infatti il Premio Speciale Cesare Pavese, con un mix in bilico tra fantastico e ricerca storica, nella tradizione della Collana Pegaso (di recente nuovamente in libreria con L'Aurora delle Streghe - Underdust di Francesco Falconi e il prossimo Lo Spirito del Vento di Pierdomenico Baccalario).  

L’autore:

Gianni Sembianti, trentino, medico e ricercatore, già docente di Neuroscienze alle Università di Padove e Torino, attualmente insegna Neurolinguistica presso l’Istituto ISIT di Trento. E’ autore di vari testi scientifici e di divulgazione sui temi della salute, dei linguaggi e della comunicazione.

E’ membro di prestigiose Accademie internazionali, ma nonostante le tante attività scientifiche riesce a trovere il tempo per uscire dalla “prigione” degli studi e dare libero sfogo alla sua fantasia scrivendo romanzi.

 

La quarta:

Nell’Europa confusa e impaurita che attende l’Anno Mille e la possibile fine del mondo, i giovani Jelko e Benno intraprendono un lungo e avventuroso viaggio. Da Parigi a Norimberga si spingono fino alle remote terre dei mercanti  variaghi, quindi valicano le Alpi e ne discendono le valli percorrendo la penisola italica fino a Roma, splendida e corrotta nei bagliori dell’antico Impero; infine riprendono la via del Nord fino a Trento, Tridento, luogo in cui la loro vicenda si risolve tra colpi di scena. In questo viaggio iniziatico, alla ricerca del proprio destino — in bilico tra il miraggio del Bene e gli astuti, diabolici travestimenti del Male — Jelko è armato della luce del sapere, Benno, il cavaliere, della forza straordinaria della propria spada.

In una forma che sembra quasi quella del manoscritto ritrovato, di una cronaca o diario che copre oltre trent’anni a cavallo del fatidico Mille, le vicende dei due amici si mescolano a brandelli di vita di vescovi e imperatori, mercanti e uomini d’armi, signorotti rissosi e ciarlatani, santi eremiti e donne di piacere. Sullo sfondo un paesaggio coperto di boschi e deserto di uomini e un mondo smarrito, ridotto a una misera quotidianità, violento, ma animato da un ostinato filo di ricerca della Verità.

Gianni Sembianti, Il Cavaliere dell’Anno Mille (2009);

Reverdito Edizioni, pagg. 220, euro 11,50;

ISBN 978-88-6314-016-3