A volte, un solo colpo gobbo può sistemarvi per sempre: se c’è una prova vivente di ciò, si tratta di Daniel Radcliffe: ha interpretato già due volte il giovane mago, il terzo film è nei cinema e lui è già al lavoro sul quarto episodio, picchiando Malfoy, cavalcando ippogrifi e coltivando una bella personalità schizofrenica.

Sappiamo che sei un appassionato di Cinema, e che a 11 anni il tuo film preferito era La Parola ai Giurati...

Lo è ancora, ma recentemente ho scoperto Spellbound, molto divertente, e ho visto Starsky e Hutch che mi ha un po’ deluso perché mi aspettavo più azione... Mi sono piaciuti L.A. Confidential, I Soliti Sospetti e come registi mi piacciono i fratelli Coen e Mike Leigh: non sono graditissimi al grande pubblico, ma sono realistici. Mi piace molto anche Spiderman e mi piacerebbe molto poterlo interpretare.

Se ami questi registi, per te dovrebbe essere stato eccitante l’arrivo di Alfonso Cuarón per Il Prigioniero di Azkaban; conoscevi già i suoi film?

Ho visto La Piccola Principessa e Y tu Mama También nella sala proiezioni della Warner e sono stato molto contento del suo ingresso nella nostra serie. Ora che so che il prossimo è Mike Newell, cercherò di guardare tutti i suoi film.

E’ stato difficile lavorare con un altro regista?

E’ stato soprattutto molto diverso. Alfonso mi ha dato molti film da guardare, ad esempio I Quattrocento Colpi, perché secondo lui la scena in cui il protagonista fugge di casa e va a zonzo per Parigi ricordava la mia fuga dai Dursley. Dovevamo anche scrivere un saggio sui nostri personaggi, ed è andata proprio come in Harry Potter: io ho scritto una paginetta, Rupert lo ha lasciato in bianco ed Emma ha scritto sedici pagine, tanto da farci esclamare “Oh, Dio, siamo diventati i nostri personaggi...”.

Hai anche dovuto imparare a improvvisare?

Be', non esattamente, le differenze sono state proprio nel suo stile, soprattutto la capacità di mettere in risalto i momenti più oscuri, però penso che avrebbe potuto farlo anche Chris Columbus, se fosse rimasto. Comunque, è rimasto in definitiva un film di Harry Potter.

Hai detto che questo episodio è più oscuro e emozionale, ma probabilmente ci sono ancora gli elementi d’azione che il pubblico ama...

Certo, e posso garantire che la partita di Quidditch qui è eccezionale, l’ho vista quando gli effetti digitali erano ancora allo stato grezzo ed era comunque stupefacente. Un problema era anche far sì che i Dissennatori non somigliassero troppo agli Spettri dell’Anello, e Alfonso è stato brillante; ogni volta che sono nei dintorni, la temperatura precipita, e nella scena principale la pioggia si trasforma in ghiaccio e mi taglia. Sono i tocchi come questo che infondono una nota di terrore. Non mi è piaciuto girare la scena sull’ippogrifo, è stato come cavalcare un lentissimo toro meccanico, uno di quei momenti surreali in cui ci si imbatte girando Harry Potter. Però la scena attesa da tutti è stata quella in cui Emma prende a pugni Malfoy: Emma ci si è divertita da matti, tanto da fingere di essersi sbagliata per poterla ripetere sette volte.

Il ciak più ripetuto, ben 64 volte, è stato per una scena di Quidditch, ed è stata colpa mia... Mi sono anche emozionato molto per la scena alla Stamberga Strillante, nel rendermi conto di quali attori stavo fronteggiando, soprattutto Gary Oldman, che è uno dei miei beniamini.

Come è stato avere Michael Gambon al posto di Richard Harris nel ruolo di Silente?

Ciò che Michael ha fatto, con pieno successo, è stato non cercare di ricalcare le orme di Harris. Ha fatto suo il personaggio ed è stato abilissimo. E’ anche un gran mattacchione.

Dopo aver lavorato così a lungo nella serie, non è più strano per te stare lontano dal set che esserci dentro?

Certo, faccio una vita sociale un po’ strana. Mi faccio tanti amici a scuola, poi passo un sacco di tempo in mezzo agli adulti e quando ritorno è tutto diverso; non mi sento proprio fuori posto, ma la sensazione è molto simile.

Riesci a immedesimarti in Harry senza pensare? E ora dopo tanto tempo insieme, sei tu che lo hai influenzato o piuttosto lui ha influenzato te?

Ormai l’immedesimazione è istantanea; non so quanto avessi in comune con lui all’inizio, ma ormai gli sono strettamente legato. Meglio non pensarci troppo o rischio di diventare schizofrenico... comunque, se dovessi calarmi troppo in lui, andrebbe bene lo stesso, è un tipo a posto.

Ti sei riguardato i primi due film?

Non vedo il primo da qualche anno e non ci tengo a rivederlo, ne ho beccato qualche frammento in televisione tempo fa e il sonoro era pessimo. Forse un giorno li rivedrò per divertimento, anche se non so quanto li apprezzerò, considerando la mia autocritica. Comunque penso che la mia posizione sia migliore rispetto a quella di chi si limita a starsene seduto, autoincensandosi.

Cosa sogni di fare quando la serie di Harry Potter finirà?

Non vedo l’ora di poter fare altri film, non vedo perché, anche se molti ne dubitano, non potrebbe avvenire. Mi piacerebbe anche, in un lontano futuro, dedicarmi alla regia, che mi intriga molto: al momento, mi trovo proprio nel posto migliore per imparare. Penso però che mi prenderò anche un lunghissimo periodo di riposo.