A chi non ha peli sulla lingua bastano poche frasi per far capire la propria personalità. È di certo il caso di Colin Farrell, l’attore irlandese che il 5 novembre coronerà una stagione magica con l’uscita di Alexander, il kolossal storico di Oliver Stone. “Ho ventotto anni, amo la vita e le donne. Mi piace lavorare, ma anche bere. E se qualcuno scrive che la mia vita è immorale non basta a Hollywood per rinunciare a scritturarmi. Finché fai incassare puoi fare quello che vuoi”.

Sono passati appena sei anni dal debutto al cinema con Zona di guerra e già il suo cachet supera gli otto milioni di dollari a film. Attore poliedrico, Farrell ha interpretato il ruolo di soldato per Joel Schumacher (Tigerland), accanto a Bruce Willis (Sotto corte marziale) e a Samuel L. Jackson (S.W.A.T.); era un aspirante agente segreto con Al Pacino (La regola del sospetto). Nel 2002 Schumacher lo ha voluto di nuovo con sé per affidargli il ruolo di protagonista nel thriller claustrofobico In linea con l’assassino in cui interpretava un pubblicitario caduto vittima del perverso gioco telefonico di un folle maniaco moralista. Il pubblico amante del fantastico lo ricorderà certamente nel Minority Report di Spielberg, in cui interpretava l’agente alle costole del fuggitivo Tom Cruise. Ma è forse nel minore Daredevil che Farrell ha fornito un’interpretazione davvero degna di nota, impersonando – completamente rapato a zero - il pazzo e infallibile Bullseye. Alexander segnerà probabilmente la vera svolta, il momento della consacrazione, quando galopperà in sella al leggendario Bucefalo spiccando fra attori del calibro di Anthony Hopkins, Val Kilmer e Angelina Jolie. Ma di certo niente cambierà il suo carattere schietto, da buon figlio di quell’Irlanda che ama e che giura di non lasciare mai, soprattutto per andare in un’America guidata da un presidente che odia e di cui condanna quella “repellente e fottuta voglia di andare in guerra”.

People Magazine lo ha eletto tra i cinquanta attori più belli, paragonandolo addirittura a Marlon Brando e James Dean, ma Farrell non si scompone e rivolge i suoi pensieri solo alla modella Kim Bordenava e all’adorato figlio di nove mesi. Nel futuro dell’attore altre parti di rilievo: oltre all’imminente Intermission, in uscita da noi il 25 luglio, lo vedremo accanto a Robin Wright Penn in A home at the end of the world e nel ruolo di Arturo Bandini, il mediocre scrittore contaballe del capolavoro di John Fante Chiedi alla polvere. Ma soprattutto sarà l’attore principale di The new world, la nuova versione di Pochaontas di Terrence Malick, in cui il nuovo “bello e impossibile” di Hollywood cercherà di conquistare il cuore della principessa indiana.