Non c’era la certezza, ma dati i precedenti vi era la probabilità che un responsabile dovesse dare le dimissioni. Così è stato: Rich Ross, direttore generale dei Disney Studios, ha lasciato la sua posizione dopo il risultato poco favorevole del film John Carter al botteghino.

Ross, dopo una valida carriera come direttore dei Disney Channel, aveva sostituito due anni e mezzo fa Dick Cook agli Studios, con l’incarico di diminuire le spese e riportare i film targati Disney al successo.

Finora Rich Ross non era riuscito a risollevare il morale dei suoi collaboratori, che in parte anzi si erano trovati a disagio con lui, ma ormai ha dimostrato anche di non esser nemmeno l’uomo giusto per migliorare le sorti della Disney. Dopo le dimissioni di M.T. Carney a gennaio (addetta marketing scelta da lui stesso, ma forse poco amata dai colleghi) e i contrasti con John Lasseter, capo della Pixar, Ross si è trovato a dover ammettere che il film John Carter, avendo incassato 269 milioni di dollari lordi contro una spesa di circa 250, finirà per generare una forte perdita (inizialmente si era pensato che potesse toccare i 200 milioni, ora si parla di una cifra tra 80 e 120).

Altri prodotti Disney, che non hanno ancora raggiunto gli schermi, soffrono già di eccessivo gigantismo nei costi: per esempio, Lone Ranger con Johnny Depp e Oz: The Great and Powerful di Sam Raimi. Per quanto riguarda Lone Ranger la genesi del film sembra sia molto travagliata, con forti contrasti tra Ross e la produzione del film.

Tra pessimi risultati già accertati e probabili catastrofi future, Rich Ross ha dato le dimissioni, prontamente accettate dal presidente della Disney, Bob Iger, che ha rivolto a Ross i ringraziamenti per il lavoro svolto alla Disney e auguri per il futuro.

Non si sa se Bob Iger abbia già in mente un sostituto: in teoria dovrebbe essere necessario più che mai cercare una persona esperta del settore (e ovviamente a quei livelli non ce ne sono tantissime). Sicuramente dovrà essere un personaggio ben deciso ad affrontare del lavoro difficile. Sembra che riportare al successo i Disney Studios non sia davvero un compito riposante.