Nel mese di giugno il Gruppo Editoriale Armenia ci propone un romanzo dello scrittore tedesco Richard Schwartz. Si tratta di Il Primo Corno (Das Geheimnis von Askir: Das erste Horn, 2006), il primo titolo della saga Das Geheimnis von Askir (il segreto di Askir).

Il vero nome dell’autore non si conosce in quanto Richard Schwartz è uno pseudonimo, ma in Italia il suo modo di scrivere è già noto, poiché Armenia ha già pubblicato  La corona di Lytar, firmato con un altro pseudonimo: Carl A. De Witt.

La saga del Segreto di Askir è composta dai seguenti titoli: 

Das erste Hor            -  Il primo corno

Die zweite Legion      -  (la seconda legione)

Das Auge der Wüste  -  (l’occhio del deserto)

Der Herr der Puppen  -  (il signore delle bambole)

Die Feuerinseln           -  (l’isola di fuoco)

Der Kronrat                 -  (il consiglio della corona)

Tra parentesi indichiamo i possibili prossimi titoli in traduzione letterale dall’originale, che potrebbe non coincidere con il titolo del volume.

La sinossi

Una tormenta di neve ha imprigionato e bloccato gli ospiti della locanda Alla testa di martello, nella gelida Terra di Nessuno. Oltre ad ambigui mercanti e soldati, tra i presenti ci sono anche il misterioso guerriero Havald, originario del lontano regno di Letasan, e la mezzelfa Leandra, maga e maestra di spada. Quando durante la notte ha luogo un brutale assassinio, Havald e Leandra si ritrovano in grave pericolo. La ricerca del colpevole avvicina la coppia e, dopo la scoperta dell’assassino, la situazione sembra tornare alla normalità.

Mentre misteriose energie tornano a  scatenarsi, dopo la morte di altre due persone, l’antico edificio rivela un segreto custodito dalla più remota antichità che affonda le sue radici nell’era leggendaria del regno di Askir. Chi è il misterioso traditore che portò al fallimento la spedizione del Primo Corno?

Un brano

Ogni portone aveva due battenti, ornati da bassorilievi. La prima porta mostrava un grifone. La seconda un leone di montagna. La terza un martello da guerra, e la quarta e ultima porta qualcosa che sembrava un grande ragno, ma che tuttavia aveva il busto e la testa di un uomo.

Quell'ultima porta era stata barricata dall'interno con pesanti pietre squadrate. Al centro della stanza, là dove ci trovavamo noi, si vedevano ancora le fondamenta della struttura dalla quale probabilmente provenivano quei pietroni. Una piattaforma, un altare, qualcosa del genere. Ma prima che la porta fosse stata barricata, in quella stanza era avvenuta una battaglia.

I guerrieri erano ancora tutti là. Due di loro giacevano infagottati accanto ai resti di un focolare. Altri tre sedevano con la schiena appoggiata al muro, uno aveva la spada sulle ginocchia e sembrava stesse vegliando, assorto in meditazione. Altri tre erano sdraiati l'uno accanto all'altro, con le coperte tirate su a coprire i volti.

II  più possibile lontano da questi, in un altro angolo, giacevano altri quattro cadaveri, decisamente più bassi di esseri umani ma niente affatto più snelli. Erano imprigionati con pesanti catene di ferro.

Il freddo là sotto era così intenso che provavo dolore ai denti quando respiravo. Era improbabile che quel gelo scomparisse durante l'estate. Nel corso degli anni, aveva steso sui guerrieri un sudario di brina, e li aveva conservati così per un periodo forse di anni, ma più presumibilmente di secoli, perché quella stanza sembrava molto antica.

«Sì», disse Lea. «Questi qui», aggiunse indicando gli esseri umani, «si sono rifugiati in questa camera venendo da là». Indicò la porta con il ragno umano, alzando le sopracciglia. «Inseguiti da questi... nani. C'è stata una battaglia. I nani sono stati sconfitti, gli altri hanno chiuso la porta. E si sono ritrovati in una trappola».

La  quarta di copertina 

Un tempo lontano, il mitico plotone del Primo Corno, il fior fiore dell’esercito di Askir, fu inviato alla conquista di un luogo sacro, punto d’intersezione delle linee di forza della terra, sorvegliato da sinistri guardiani. La missione andò incontro al fallimento, ma ecco che molti anni dopo, sotto lo scantinato di una locanda, si risvegliano le forze primordiali…

L’autore

Richard Schwartz, nato a Francofòrte nel 1958 e formatosi come perito aeronautico, ha proseguito gli studi all'università specializzandosi in elettrotecnica e informatica. Ha lavorato come programmatore di computer e oggi si occupa anche di restauro di auto e motociclette d'epoca. Appassionato di giochi di ruolo, si interessa di ambientazioni fantastiche e di narrativa. È stato candidato più volte al Deutscher Phantastik Preis.

Richard Schwartz, Il Primo Corno (Das Geheimnis von Askir: Das erste Horn, 2006)

Traduzione Laura Molli-Boffa

Gruppo Editoriale Armenia - collana Deutsche Fantasy - pagg. 403 - euro 16,50

ISBN 978-88-344-2854-2