Abbiamo partecipato al press cafè con Matt Dinniman durante Lucca Comics & Games, dove lo scrittore e artista statunitense – noto per la serie bestseller Dungeon Crawler Carl e diversi romanzi a tema apocalittico – è stato ospite per una serie di incontri, firmacopie e per la presentazione dell’audiolibro italiano della sua saga, grazie alla collaborazione tra Audible e Mercurio Books, con le voci di Arianna Cravotto e Jean-Pierre Mouya.
Per Matt Dinniman, la partecipazione a Lucca Comics & Games è stata un debutto assoluto in Italia. Racconta di essere arrivato a Milano tra lunedì e martedì, dove ha preso parte a un evento, per poi spostarsi a Bologna e infine raggiungere Lucca due giorni prima del festival. È rimasto colpito dalle dimensioni e dall’atmosfera dell’evento: ha frequentato molte fiere del fumetto in passato, ma nulla di paragonabile.
Ha trovato Lucca una città dall’estetica particolare, cinta da mura, dove è facilissimo perdersi, soprattutto senza connessione o mappe scaricate. Ogni strada, dice, sembra una piccola scena: qualcuno che fuma, qualcuno che passa in bici guardando il telefono. Tutto questo, secondo lui, crea un’atmosfera affascinante, qualcosa che potrebbe ispirarlo in futuro. Durante il viaggio tra Milano e Bologna è anche passato per Parma, con curiosità, perché uno dei personaggi dei suoi libri più avanti nella storia proviene proprio da lì.
Gatti, arte e ispirazione
Prima di diventare scrittore, Dinniman lavorava come artista visivo, concentrandosi soprattutto sui gatti. Le sue opere sono state ospitate da Ikea e dalla catena britannica Paper Chains, e per molti anni ha disegnato biglietti illustrati con soggetti animali. Partecipava anche a fiere, alcune del fumetto e altre dedicate agli animali.
Durante una di queste esposizioni, racconta, trovò in una gabbietta una gatta persiana, tartarugata, dai colori unici. Lo fissava con aria ostile. In quel momento pensò che un giorno avrebbe scritto un libro su un gatto così.
Oggi riconosce che quell’esperienza è stata la scintilla che lo ha portato a creare Princess Donut. Gli animali, dice, restano una grande fonte d’ispirazione. In casa ha quattro cani, tre gatti e una tartaruga di nome Tina. I gatti persiani, in particolare, lo affascinano per la loro natura elegante e altezzosa: si credono delle principesse, anche se in fondo sanno di non esserlo davvero.
Humor e scrittura condivisa
Quando scrive, Dinniman non parte mai con l’obiettivo di essere divertente. Pubblica spesso i suoi testi su Patreon e si affida ai commenti dei lettori per capire come funziona una scena. Capita che parti nate come drammatiche vengano considerate comiche, o viceversa. Ma questo, dice, è parte del processo creativo.
Il tono divertente delle sue opere nasce spesso dal contrasto tra l’assurdità della situazione e il comportamento realistico dei personaggi. Carl, uno dei protagonisti, affronta ogni evento con serietà assoluta, anche quando si trova in un contesto completamente folle come un reality show gestito da alieni.
Tra libri, audiolibri e nuovi progetti
Oggi l’universo di Dinniman si muove su più fronti. Oltre ai romanzi e agli audiolibri, esiste un webtoon basato sul primo libro, disponibile in inglese e francese, con oltre 169 mila abbonati. A maggio uscirà il fumetto ufficiale.
Nel frattempo, lo studio Renegade Game Studios – noto per i giochi di My Little Pony e dei Power Rangers – sta lavorando al gioco da tavolo ispirato alla saga. È in corso anche un progetto di animazione prodotto da NBCUniversal e dalla compagnia di Seth MacFarlane, autore de I Griffin.
Nonostante questi sviluppi, per Dinniman il centro del suo lavoro rimane la scrittura: considera i libri la base di tutto, il luogo dove ha la piena libertà creativa. Gli altri progetti nascono spesso da collaborazioni, ma la parola finale resta sempre sua.
La letteratura dei giochi di ruolo
La saga di Carl appartiene al genere LitRPG, o role-playing game literature, una forma di narrativa ispirata ai giochi di ruolo. Dinniman spiega che scrivere in questo genere significa costruire un mondo che rispetti regole precise, proprio come accade all’interno di un videogioco.
Ha conosciuto il LitRPG nel 2015, e da allora ha voluto contribuire direttamente al genere. Giocava già da tempo con suo fratello a vari videogame e si sentiva a proprio agio con quella logica.
Tra i giochi che hanno segnato la sua esperienza cita RuneScape, Final Fantasy e Monkey Island. Ha tentato di giocare a Baldur’s Gate, ma si è fermato quasi subito, temendo che lo avrebbe risucchiato completamente.
D&D, pandemia e comunità
Dinniman ammette che non si aspettava un successo tanto ampio quando ha iniziato. Durante il 2020, con la pandemia e il lockdown, molte persone si sono avvicinate al gioco di ruolo online, soprattutto a Dungeons & Dragons. Alcuni dei suoi amici sono diventati Dungeon Master professionisti, organizzando campagne a pagamento per altri giocatori.
Cita anche Baldur’s Gate come uno dei fenomeni che hanno contribuito a far riscoprire il genere. Secondo lui, la cultura dei giochi di ruolo fa parte della nostra società dagli anni Settanta: ha attraversato momenti di popolarità e altri di calo, ma non è mai scomparsa.
Per quanto alcuni la vedano ancora come una nicchia, basta guardare alle strade affollate di Lucca per capire quanto sia radicata. Dinniman racconta di scrivere ciò che lo appassiona, convinto che quando si parla della propria comunità – che sia quella dei fumetti, dei videogiochi o dei giochi da tavolo – i lettori giusti arrivino sempre.
Dall’autopubblicazione a Penguin Random House
La sua carriera non è iniziata facilmente. Il primo libro, pubblicato nel 2003 con un piccolo editore, vendette pochissimo. Ne seguirono altri, con altri editori, ma anche quelle esperienze si conclusero male.
Nel 2017 Dinniman decise di autopubblicarsi, e il primo giorno vendette più copie di quante ne avesse mai vendute prima. Da lì iniziò a scrivere i romanzi di Carl, pubblicandoli su Royal Road, una piattaforma dove gli autori condividono gratuitamente un capitolo alla volta, ricevendo feedback diretti dai lettori.
Con la pandemia del 2020, smise di partecipare alle fiere e aprì un canale su Patreon. I suoi sostenitori non si limitarono a leggere, ma parteciparono attivamente, votando sulle decisioni nella storia – proprio come gli alieni spettatori del dungeon nei suoi libri.
Il successo crescente attirò l’attenzione di Penguin Random House, che gli propose un contratto. Dinniman accettò con una formula particolare: Penguin gestisce l’edizione cartacea, mentre lui mantiene il controllo sugli ebook e può continuare a pubblicare su Patreon.
La struttura del dungeon e i personaggi
Alla nostra domanda su come riesca a riprodurre in forma narrativa l’esperienza di un dungeon, Dinniman risponde che l’attenzione principale resta sempre sui personaggi. Tuttavia, il suo cervello è costantemente impegnato a progettare la struttura del gioco: i livelli del secondo libro, per esempio, si ispirano a generi diversi. L’ottavo livello richiama lo stile dei Pokémon, mentre il decimo, su cui sta lavorando, ha atmosfere più vicine a Mario Kart.
Pur curando la componente ludica, ritiene che la forza della storia stia nei rapporti tra i protagonisti e nei loro contrasti emotivi: è lì che si gioca il vero carattere del racconto.
Immaginario fantasy e modernità
Dinniman spiega che nei suoi romanzi il dungeon non è necessariamente un luogo medievale, ma un’ambiente che mescola elementi di fantasia con riferimenti contemporanei. Carl e Donut provengono dal mondo reale, e il dungeon viene costruito con materiali e simboli presi da quella realtà.
Quando Donut acquisisce la parola, ricorda di essere stata una grande fan di Gossip Girl. È un piccolo dettaglio che mostra come le influenze della cultura moderna convivano con l’impianto classico di un gioco di ruolo. Il risultato è un equilibrio ironico tra immaginario fantasy e riferimenti pop.
Come trova la concentrazione per scrivere
Per Dinniman la scrittura è sempre accompagnata dalla musica. Indossa le cuffie, alza il volume e sceglie tra le sue playlist su Spotify: di solito ascolta heavy metal o i norvegesi Skal. A causa dell’ADHD tende a spostarsi spesso, scrivendo ogni giorno in un bar diverso nella zona di Seattle.
Il suo metodo prevede diverse fasi di revisione: lettura elettronica, ascolto con voce robotica, rilettura ad alta voce. Anche se scrive velocemente, il processo di produzione è lento, preciso, attento alla struttura e al ritmo.
Libri, giochi e sogni
Dinniman ha risposto di nuovo a noi, affermando che è un lettore e un giocatore instancabile. Negli anni Novanta ha passato ore su RuneScape, Final Fantasy e Monkey Island. Tra i romanzi preferiti cita Il paese delle due lune di Guy Gavriel Kay e gli horror anni Ottanta di Stephen King, che hanno formato il suo immaginario.
Confessa di non avere ancora i diritti per un adattamento videoludico, ma di sognare che un giorno qualcuno realizzi un gioco basato sull’universo di Carl.












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