Quando arriva il temporale, io lo aspetto qui!

Ripeto le parole del mio Rimbombamico:

Vaffanc**o! Fammi un bel pi**on,

Tuono io lo so, sei è una scoreggia del ciel!

È il sogno di tutti i bambini, soprattutto quelli che non hanno tanti amici: un orsacchiotto che improvvisamente si animi e inizi a giocare e parlare con loro.

A John è successo davvero, quando aveva 8 anni, e anche ora che ne ha 35 Ted è ancora con lui, e vivono insieme, in netta simbiosi: fumano erba, bevono birra, guardano la tv (il loro eroe di tutti i tempi è Flash Gordon, Sam J. Jones, con cui i nostri avranno la possibilità di passare una serata ad alto tasso alcolico... e non solo) e soprattutto hanno paura dei temporali, tanto che se ne arriva uno da far tremare i vetri, ancora, dopo tanti anni, intonano "la canzone del Rimbombamico" per farsi coraggio.

Ventisette anni dopo John è cresciuto, lavora in una concessionaria e ha una fidanzata intelligente e bellissima, Lori, gli unici aspetti della propria vita che non divide con Ted, che però sono a rischio a causa di questa strana quanto fantastica amicizia, che non permette al giovane uomo di crescere fino in fondo. Starà a John capire come dimostrare di poter essere maturi anche con un orsacchiotto Rimbombamico al seguito.

Il film si divide essenzialmente in tre parti. Una prima brevissima, che racconta il magico arrivo di Ted nella vita di John; il momento centrale, con John che non riesce a essere un trentacinquenne responsabile e affidabile né sul lavoro, a cui si presenta in ritardo e da cui si allontana per andare a spassarsela con Ted, né nella storia con Lori arrivata al quarto anniversario. Certamente, Mark Wahlberg (Planet of the Apes, Boogie Nights, Rock Star, The Departed - Il bene e il male, Max Payne) rende bene come John riesca a deludere le aspettative che tutti hanno su di lui, anche se forse non è l’attore ideale che il pubblico si sarebbe aspettato come controparte umana di un esilarante e assolutamente perfetto Ted, doppiato dallo stesso Seth Macfarlane. Lori, interpretata da una poco convincente Mila Kunis, nonostante tutti le facciano notare di avere un fidanzato immaturo e non alla sua altezza, resta fedelmente vicina a John, nella speranza che questo si decida a staccarsi da Ted, per affrontare la propria vita in modo maturo e adatto alla propria età. La Kunis (Tesoro, ci siamo ristretti anche noi, Max Payne, Il cigno nero) non riesce a tirare fuori la giusta dose di verve che sarebbe servita per essere la rivale ideale di un dissacrante orsetto, fumatore d’erba, incallito sciupafemmine (nella cui collezione figura anche Norah Jones, che appare in un piccolo cameo) e politicamente scorretto in pensieri, parole, azioni e movimenti. 

Questa è oggettivamente la parte più complessa e anche esilarante del film, in cui MacFarlane dà il meglio di sé, ma non ai livelli dei Griffin. Il che potrebbe non essere un male, quantomeno finché le scene e le battute risultano godibili e non ricordino la serie animata; ma resta come retrogusto la sensazione di essersi aspettati qualcosina in più.

La terza parte vede l’atteso sconvolgersi della tranquillità di coppia, la presa di coscienza di John dell’impossibilità di far coesistere in sé due modi di vivere così inconciliabili, il bisogno di una crescita per non perdere ciò che ama davvero e finalmente il cambiamento, la svolta, il colpo di scena e l’ovvio happy end. Non volendo spoilerare troppo, riteniamo opportuno dire che il tutto non si rivelerà efficace come ci si sarebbe aspettati. Il ritmo si perde, alcune scene risultano poco convincenti e solo un mero collante che porti in modo logico alla risoluzione della storia.

Ed è un peccato, perché alcuni attori come il bravissimo Giovanni Ribisi (Friends, Music Graffiti, Strade perdute, L'uomo del giorno, Lost in Translation, Avatar), nei panni di Donny, uno psicotico giovane padre che vorrebbe a tutti i costi coronare il sogno di avere un Teddy Bear parlante tutto per sé, risultano quasi sprecati per il potenziale ruolo affidatogli.

L’esordio di Seth Macfarlane al cinema non è indimenticabile, ma nemmeno da demonizzare. Insieme a un'ottima realizzazione dal punto di vista tecnico, in cui il live action insieme a un'adeguata fotografia riesce a far apprezzare appieno la commistione tra la parte fantastica e quella umana, Macfarlane ha scritto e realizzato un film nel suo stile, giocando con vari elementi, ottenendo un mix non esplosivo ma piacevolmente divertente. Quasi due ore di discreto divertimento... per un pubblico adulto. Sarebbe impensabile proporre questo film a dei bambini, e auspichiamo che le sale italiane abbiano il buonsenso di non sottovalutare questo aspetto.

Soprattutto, speriamo che i doppi sensi e le battute esilaranti (e neanche troppo banali) non perdano il loro giusto peso col doppiaggio. La canzone del Rimbombamico, intanto, è salva.