In Italia dovremo aspettare ancora un po' di tempo, almeno fino a novembre. Poi La Torre Nera, ultimo romanzo della serie omonima in cui il re del brivido ha riversato tutta la sua indiscussa arte narrativa durante l'arco dell'intera carriera, invaderà le librerie. L'avventura dell'ultimo cavaliere, Roland di Gilead, è arrivata a termine, non sappiamo se la missione di salvare la Torre sia riuscita o meno, ma se il mondo è ancora in piedi una speranza forse c'è. Tutto questo, è chiaro, se vi siete fatti coinvolgere dalla storia al punto da restarne intrappolati, come del resto sembra successo allo stesso Stephen King, ormai ossessionato dalla propria creatura fino a diventarne egli stesso un personaggio.

Con questo romanzo si chiude un ciclo unico e originale, nato alla fine degli anni '70 e ricco di sette romanzi per quasi tremila pagine. Ma con La Torre Nera è facile supporre che si chiuda anche la carriera dello scrittore del Maine, che già da molti mesi ha dichiarato di non voler più scrivere narrativa. Difficile dire quanto di vero ci sia in questo, e quanto invece faccia parte di una clamorosa manovra pubblicitaria. Di certo, dopo vent'anni di capolavori assoluti che hanno fatto registrare cifre da capogiro in tutto il mondo, il passato recente del re è oscurato da lavori non all'altezza della sua fama. King ha finito per copiare se stesso, cosa forse inevitabile per chi, come lui, può vantare oltre cinquanta tra romanzi e antologie. Le attenzioni dello scrittore ultimamente si sono rivolte al cinema e alla TV, con risultati lontani dalle vette della narrativa.

Ma in tutto questo La Torre Nera fa storia a sé. E, paradossalmente, quasi tutta la produzione di King ha finito per confluire nel grande universo tenuto in piedi da questa fantomatica costruzione, in grado di tenere in equilibrio il destino dell'universo. Gli ultimi due romanzi, usciti nell'ultimo anno, ossia nel periodo oscuro, non hanno risentito del calo, ma hanno rispettato le aspettative conducendo milioni di lettori al tanto atteso appuntamento finale.

Restate sintonizzati su FantasyMagazine, a novembre pubblicheremo la recensione. Intanto possiamo gustarci la splendida copertina di Michael Whelan e, per chi ha dimestichezza con l'inglese, il primo capitolo disponibile sul sito ufficiale della saga.