Ecco la notizia ufficiale. Nina, la bambina della sesta luna nata dalla penna della scrittrice Moony Witcher, alias Roberta Rizzo, approderà al cinema. A produrre il film sarà Pietro Valsecchi (Ultimo, distretto di polizia), estraneo al fantasy ma simpaticamente costretto dalla figlioletta a farsi carico del fardello della nuova promessa italiana, in grado almeno in libreria di far fronte (e talvolta sfruttare) il fenomeno Harry Potter. I libri (in questi giorni è uscito il terzo) hanno totalizzato finora ben duecentomila copie, un ottima garanzia di pubblico per il film.

Ci sarebbero tutti i presupposti per una nuova saga da sfruttare fino all'esasperazione, da mungere fino all'essiccazione, ma l'autrice frena. "L'ho detto agli editori: non chiedetemi una serie lunga. Non scrivo per il business: avevo un'idea, l'ho sviluppata, basta." Già, la nostra Roberta non scrive per il business, ma di certo gli editori lavorano per quello ed è facile indovinare che non le daranno tregua, vediamo come andrà a finire. Nel frattempo la Rizzo sta pensando a qualcos'altro: "Dopo il quarto episodio, che è praticamente già scritto, ci sarà un'altra storia fantsy. Poi, non prima di tre-quattro anni, una trilogia per giovani adulti, sul modello di Dune. Sto studiando fisica e astronomia per scriverla".

Idee chiare, a quanto pare, forse la Rizzo ha scoperto il segreto del successo: "Nina piace ai bambini non solo perché è magica, ma perché è seria. E i bambini lo sono. Non è un'eroina, ha bisogno degli amici per continuare le sue avventure. Senza amici non si può essere felici: vale per l'infanzia e la preadolescenza, ma anche per gli adulti"