Dal 12 al 14 aprile passando davanti all’area esposizioni di Torino Lingotto molte persone hanno notato tra la folla una sovrabbondanza di personaggi particolari, coloratissimi e vestiti in maniera bizzarra, che scemavano dentro e fuori dal padiglione 3. Questo perché proprio lì si è svolta la diciannovesima edizione del Torino Comics, festival del fumetto che porta nel capoluogo migliaia di appassionati da tutto il Piemonte.

La manifestazione è partita venerdì mattina alle 9:30. Naturalmente essendo una giornata lavorativa il pubblico presente era poco, cosa che ha accentuato ancora di più al colpo d’occhio uno dei difetti principali nell’organizzazione: la disposizione degli stand. Appena entrati infatti abbiamo notato una grande fascia di spazio libero nella parte destra del padiglione, quella degli editori e delle mostre, mentre l’area del mercatino e il quartiere giapponese erano rilegati in spazzi piuttosto ristretti.

Proprio dal quartiere giapponese abbiamo iniziato il nostro giro, conoscendo diversi autori e disegnatori simpatici e disponibili. Molto interessante è stato parlare con i creatori del progetto di scrittura comunitaria online Imperial Chronicles, blog in cui diversi appassionati si riuniscono per scrivere un resoconto di una fittizia resistenza umana dopo che la terra è stata invasa da conquistatori alieni. Nell’ambito della scrittura più tradizionale era presente anche l’autrice horror fantasy Tamara Deroma, con la sua saga I 7 demoni reggenti.

Per tornare al mondo del fumetto abbiamo conosciuto molti disegnatori emergenti di talento, tra cui alcuni giovani studenti della scuola Internazionale di Comics, che hanno deciso di prendere un banco in comune per riuscire ad avere una maggior visibilità rispetto a quella offerta dallo stand della scuola, e Alessandro Alessi Anghini, uno dei disegnatori delle simpatiche strisce del gatto Norby, e di Drag Queen vs. Principescort, storie umoristiche che fanno il verso al mondo fantasy.

Spostandoci nella zona games abbiamo trovato diversi negozi, sia di Torino sia di tutto il nord Italia, presenti con numerose proposte. In quest’area a fare la parte del leone c’erano i ragazzi della Gilda del Grifone, un’associazione torinese di appassionati che si ritrovano nei locali della circoscrizione giovanile della zona Santa Rita per giocare a giochi di ruolo e da tavolo, discutere delle ultime novità del settore e soprattutto passare qualche ora in compagnia.

Lee Bermejo e The Italian Job
Lee Bermejo e The Italian Job

Evento principale del venerdì pomeriggio è stato il workshop dell’Italian Job Studio, composto da Stefano Caselli, Giuseppe Camuncoli, Riccardo Burchielli e Francesco Mattina, quattro ottimi fumettisti nostrani che lavorano abitualmente con Marvel e DC, e che insieme al disegnatore Lee Bermejo, anch’esso famoso per i suoi lavori con la Casa delle Idee, hanno tenuto una lezione su l’ideazione e la realizzazione di un fumetto di supereroi.

Sabato mattina la situazione si è presentata da subito più rosea dal punto di vista della partecipazione. Già verso le nove erano presenti diverse persone in fila davanti alle casse, tra cui moltissimi cosplayer in costume. Davanti al padiglione 3 abbiamo visto tanti curiosi fare foto alla stupenda ed enorme riproduzione di Jabba The Hutt realizzata dalle Scuole San Carlo di Torino.

Dentro al padiglione l’atmosfera era più frizzante del giorno precedente. Abbiamo intercettato subito il famoso disegnatore e autore Eddie Campbell, noto ai più per aver disegnato From Hell, fumetto di Alan Moore da cui è stato tratto il film cult con Johnny Depp. Eddie era in fiera allo stand di 001 Edizioni per presentare la versione italiana di Alec, graphic novel in cui attraverso un alter-ego narra diverse vicende della sua vita. Naturalmente gli abbiamo chiesto se questo suo mostrarsi in maniera così diretta al lettore non lo imbarazzasse, e lui ci ha detto che talvolta questa esposizione lo fa sentire in qualche modo nudo, ma che comunque uno dei punti di forza di questo suo libro è proprio la realisticità, il fatto che tratti argomenti comuni alla maggior parte delle persone, e soprattutto ci ha risposto, sorridendo, che ha iniziato a scrivere Alec diversi anni fa, quando ancora non si aspettava di raggiungere un tale successo e non si poneva un dilemma simile.