Tra poco meno di un mese sarà nei cinema italiani Wolverine  - L'Immortale, il secondo appuntamento da solista per uno dei personaggi Marvel più conosciuto e amato.

Per la sesta volta (sette se vogliamo contare anche X-Men: Giorni di un futuro passato che è ancora in lavorazione) Hugh Jackman torna a indossare i panni del mutante canadese in fuga dal mondo e da se stesso.

Dopo aver ripercorso la nascita del personaggio, grazie a X-Men le origini - Wolverine, dopo aver conosciuto Logan come membro del gruppo del Professor Charles Xavier, ora gli spettatori lo seguiranno fino al Giappone, terra molto amata dal personaggio creato da Len Wein.

In vista dell'uscita di The Wolverine, questo il titolo in  inglese, iniziano ad apparire con una cerca cadenza le dichiarazioni di chi è stato coinvolto nel progetto.

Il regista James Mangold, per esempio, ha rilasciato interessanti dichiarazioni relative al film, al suo protagonista e a come la serie si riallaccia a quella degli X-Men.

Il film

"Per me c'erano tante opportunità. Quello che rende grande la saga giapponese è che ti permette davvero di fare il film che tu vorresti vedere. Quello che rende diverso questo film, rispetto al primo, è che non sei costretto nei confini della storia delle origini. La storia Le origini è eccezionale, ma è davvero difficile." 

Proprio perché tante cose sono già state dette sul personaggio, visto che la sua genesi è ormai stata affrontata, il regista ha potuto scavare più a fondo nella natura del personaggio. 

"Esplorare lui. Il film non ruota intorno a un grande cattivo, alla distruzione del pianeta, di un continente o di uno stadio da football. Il film è sulla costruzione di relazioni."

Il nuovo poster di The Wolverine
Il nuovo poster di The Wolverine

"Quando ho visto lo script per la prima volta quello che ho scritto è stato: tutti quelli che amo muoiono. E' questa la mia idea di immortalità. 

Logan è come se fosse maledetto, o come il mostro di Frankenstein, questo ti fa sentire cosa significa che tutti quelli che ami se ne sono andati. Tutti. Il tuo mentore, il tuo sentirti parte di un gruppo, anche se l'hai abbandonato. Tutti. Persone che hai amato sono morte, perché magari le hai uccise tu o perché le hanno uccise persone che ti odiano." 

Questo è un grosso carico di emozioni per un personaggio, "soprattutto se è condannato a vivere per sempre." 

Cosa accadrebbe a un eroe così che ha perso ogni scopo? Anche quello di aiutare gli esseri umani?

Hugh Jackman

"Una delle grandi doti di Hugh è il fatto di non essere cinico. Quando ha iniziato questo progetto non pensava all'assegno o ai sequel. Penso che abbia visto questo come il suo più grande ruolo, e la profondità del personaggio." 

L'universo cinematografico degli X-Men 

Il film non può esiste separatamente dall'universo cinematografico degli X-Men anche se questo potrebbe creare alcune contraddizioni con la continuità dei fumetti. 

"Nella storia di Miller, Logan aveva già una relazione con Mariko. Beh aprire un film in cui lui era già stato in Giappone sarebbe stato troppo strano per me." 

Quanto al già citato X-Men: Days of future past, Mangold ha detto di averne parlato con Singer.

"Bryan e io abbiamo parlato e lui ha visto quello che abbiamo fatto. Chiaramente la realtà è che noi abbiamo provato a lavorare insieme e a far crescere le cose insieme. Ma noi abbiamo girato il film prima che Bryan arrivasse o prima di sapere che avevano intenzione di fare un film. La nostra agenda è stata la nostra agenda, il nostro film è a parte, e noi portiamo a compimento il nuovo viaggio intrapreso da Logan".