La figura di San Giuseppe contiene tutti gli archetipi dell’eroe, ci assicura Silvana De Mari. In sé riunisce i tratti caratteristici dell’innocente, dell’orfano, del viandante, del guerriero, del martire e del mago. Orfano della sua terra, invasa da un altro popolo, della sua sposa che gli rivela di essere incinta con una spiegazione troppo assurda per essere vera, al punto che lui diventa viandante per proteggere lei evitando ogni menzogna. E il viaggio gli consente di assumere i ruoli di guerriero che – pur senza armi – combatte per la sua gente, di martire che si sacrifica per qualcun altro e infine di mago la cui spiritualità è talmente alta da trascendere la materia.

La De Mari, che già aveva iniziato a trattato temi importanti come il genocidio in quello che dall’esterno potrebbe sembrate “solo” un romanzo fantasy per lettori giovani, L’ultimo elfo, stavolta si allontana dai mondi fantastici per ripercorrere la figura di un uomo vissuto duemila anni fa, e di cui con certezza si sa davvero poco. Giuseppe figlio di Giacobbe narra un breve periodo della vita di colui che è noto semplicemente come padre putativo di Gesù, ma soprattutto traccia con delicatezza un percorso umano di una figura tormentata dai dubbi, messa in difficoltà da forze esterne che minacciano di schiacciarlo ma alle quali rifiuta ostinatamente di arrendersi.

Gli interi proventi di questo libro sono devoluti alla onlus Wecare di Asti, che da due anni è l’unico sostegno per ottocento profughi cristiani rifugiati in Libano per sfuggire dalle persecuzioni religiose di cui erano fatti oggetto in Siria.

La quarta di copertina

Alla scuola dove si disquisiva per giorni su un verso di Isaia, difficilmente insegnavano cose pratiche. Cosa fare se la tua sposa ti dice che è incinta del Santo Spirito. Cosa fare se incontri un angelo di notte nel deserto, mentre sei senza acqua. Cercò di bloccare quei pensieri. Ebbe il sospetto che non fossero troppo santi, ma la sua mente, nella sofferenza per la sete, saltellava piena di cose.

L’autrice

Silvana De Mari, medico chirurgo, ha lavorato in Italia e, come volontaria, in Etiopia. Da quando le è venuto il dubbio che i mali dell’anima siano devastanti quanto quelli del corpo, si occupa di psicoterapia. Per Salani ha pubblicato L’ultima stella a destra della luna (2000), La bestia e la bella (2003), L’ultimo Elfo (Premio Andersen 2004), romanzo che l’ha consacrata star internazionale della fantasy con traduzioni in oltre venti lingue, L’ultimo Orco (2005), Gli ultimi incantesimi (2008) e il saggio sulla fantasy Il drago come realtà (2007). Per Lindau ha pubblicato la raccolta di racconti Il cavaliere, la strega, la morte e il diavolo (2009) e il saggio La realtà dell’orco (2012). Per Fanucci ha pubblicato Il gatto dagli occhi d’oro (2009), L’ultima profezia del mondo degli uomini (2010), Io mi chiamo Yorsh (2011) e L’ultima profezia del mondo degli uomini. L’epilogo (2012).

Silvana De Mari, Giuseppe figlio di Giacobbe. La natività

Effatà – Scrittori di Scrittura – pag. 96 – 6,00 €

ISBN 9788874029297