Buonasera, signor Heitz. Le farò qualche domanda per i lettori di fantasy magazine… e mi scusi per la mia orribile pronuncia inglese.

Non si preoccupi, anche il mio inglese non è proprio perfetto.

Non mi sembra proprio… ma cominciamo! Per prima cosa vorrei chiederle come ha iniziato la sua esperienza di scrittore fantasy.

Ho cominciato all’età di quarant’anni, dapprima con racconti brevi che però sono diventati sempre più lunghi. Ho sempre amato creare nuovi mondi e raccontare storie… e alla fine ho deciso di scrivere un vero e proprio romanzo.

E qual è stato il suo primo romanzo?

La profezia del re, nel 1999. Lo mandai a quattro editori diversi e due di essi lo giudicarono degno di essere pubblicato. Poi sono arrivati gli altri romanzi. Dal 2004 ho interrotto la mia professione di giornalista e mi sono dedicato completamente alla scrittura.

Quali sono i suoi scrittori preferiti?

H.P. Lovecraft, senza dubbio, è il mio preferito. Leggerlo è qualcosa senza tempo e, anche se sono passati anni da quando ha scritto le sue opere, le sue storie sono ancora forti e capaci di emozionare.

Da dove trae di solito le sua ispirazione?

Un po’ dappertutto. Una cosa importante, però, è “bloccare” l’idea quando si presenta all’improvviso, scriverla per non dimenticarsene.

Insomma, una visione diversa da quella di Stephen King, che sostiene che se un’idea necessita di essere appuntata e non può resistere 24 ore, allora non è davvero una buona idea. Ma del resto ognuno ha il suo modo di trovare spunti e il suo modo di scrivere. C’è chi ha in mente tutta la trama capitolo per capitolo prima di mettersi a scrivere, chi invece ha solo un’idea e poi lascia liberi i personaggi di muoversi durante la scrittura del romanzo. Ma torniamo al suo lavoro. Ha già pubblicato molti romanzi, ma ha altri progetti nel cassetto?

Certo. Voglio scrivere sempre nuovi libri, non solo fantasy ma anche horror e sci-fi.

E a chi sostiene che i suoi romanzi siano molto “classici” e che diano poca rilevanza ai personaggi femminili, cosa risponde?

Non so che dire. Nei miei romanzi ci sono molti personaggi femminili, anche nella saga dei Nani, più o meno un fifty-fifty, e a mio parere le donne hanno e devono avere un ruolo rilevante della vicenda.

Per dare uno sguardo alle altre realtà… Il fantasy in Italia a volte viene considerato dagli editori un genere di nicchia. Com’è la situazione invece in Germania?

In Germania il fantasy ha un buon mercato, addirittura in crescita, grazie prima al film “Il Signore degli Anelli” e adesso a “Lo Hobbit”. L’avvento e la diffusione del mondo fantasy nel maxischermo secondo me sono stati di aiuto a tutti gli autori di questo genere. Prima chi conosceva un elfo? Adesso invece fa parte di cultura comune e questo rende più facile scrivere libri sull’argomento, ci sono meno cose da spiegare.

Bene, un’ultima domanda: che consigli darebbe a uno scrittore fantasy esordiente?

Ci sono tre consigli che voglio dare:

“Credi nelle tue idee!

Non smettere di scrivere!

Non gettare mai la spugna!”

Consigli che valgono in Germania quanto in Italia e nel resto del mondo. Grazie mille e buon lavoro per i suoi futuri romanzi.