Pirates of the Caribbean 2: Dead Man’s Chest (la cassa del morto), questo è ufficialmente il titolo completo della seconda avventura del capitano Jack Sparrow Johnny Depp, impegnato a destreggiarsi tra le pieghe di una nuova maledizione: quella di Davey Jones, capitano del vascello fantasma chiamato l'Olandese Volante. La leggenda originale, a dire il vero, parla del seicentesco capitano Van der Decken... Forse nel film la maledizione della nave è stata più volte scambiata fra vari pirati nel corso dei secoli? A ogni modo, il ruffiano Sparrow ha un debito di sangue verso questo misterioso Jones, e a meno che, con qualche sotterfugio, non riesca a liquidare le pretese del pirata sanguinario, sarà condannato alla dannazione eterna sulla nave chiamata Olandese Volante. Inevitabilmente, Sparrow trascina nelle sue disavventure Will ed Elizabeth Orlando Bloom e Keira Knightley, impegnati nei preparativi delle nozze. Il terzetto riunito tornerà così a correre nelle acque dei Caraibi, tra nuovi pericoli e incontri poco piacevoli con le popolazioni indigene. Nel cast, lo ricordiamo, anche Stellan Skarsgård nei panni di Sputafuoco Turner (il padre di William); Naomi Harris e Alex Norton rispettivamente nei ruoli di Tia Dalma e del capitano Sam Bellamy; Chow Yun Fat nelle vesti di un celebre pirata orientale. Forse anche Keith Richards nel ruolo di papà Sparrow? Tutti si augurano di sì.

Tornando al discorso "incontri poco piacevoli con le popolazioni indigene", produttori della Disney hanno ammesso che nel film ci saranno "scene di cannibalismo che non possono essere eliminate dalla sceneggiatura".

Queste dichiarazioni non hanno mancato di scatenare le prime reazioni delle popolazioni caraibiche.

Charles Williams, capo della comunità indigena di Wai 'tukubuli nella Repubblica Dominicana, ha chiesto alla produzione di non dipingere la sua gente come dei selvaggi: "I nostri antenati hanno resistito ai conquistatori europei e per questo ancora oggi siamo etichettati come selvaggi e cannibali. Non si può continuare a perpetuare queste menzogne nel film."

Nella Repubblica Dominicana oggi vivono solo tremila caraibici concentrati in otto villaggi sulla costa orientale dell’isola, il Carib Territory; eleggono un proprio capo e hanno rappresentanti nel parlamento nazionale.

Sebbene così esigua la popolazione, di racconto in racconto, cerca di mantenere viva la propria cultura, fatta di danze, miti, credenze, medicina antica e lingua precolombiana.

Speriamo solo che la Disney voglia tenere conto di questa ricchezza culturale e non appiattire secoli di storia su pochi stereotipi cinematografici.