Il romanziere Daniel Handler è, notoriamente, l’alter ego del “misterioso” Lemony Snicket, autore della saga Una Serie di Sfortunati Eventi, piena di umorismo nero e che ha il suo punto di forza proprio nella bislacca voce narrante del presunto autore.

Secondo Handler, Snicket è originario di un paese che adesso è sommerso dall’acqua, ha vissuto una lussuosa infanzia in una villa che è ormai, ahimè, di qualcun altro e ha trascorso gli ultimi anni a raccontare le disavventure dei tre orfani Baudelaire, i protagonisti dei suoi libri.

Handler, invece, vive a New York e a volte accetta di suonare la fisarmonica, scelta ai tempi della scuola perché un pianoforte non sarebbe entrato nel suo armadietto, con i Magnetic Fields.

Chiunque abbia preso in mano un qualsiasi libro della serie si sarà stupito di trovarvi ripetuti e accorati appelli ai lettori per sconsigliarli dall'addentrarsi nei suoi "drammatici" e "tristissimi" libri. Un modo abbastanza inconsueto di farsi pubblicità che però, per fortuna dell’autore, ha dato risultati esattamente opposti, uno strano sistema di vendere il proprio lavoro cui non molti sono abituati. e che è diventato il marchio di fabbrica della serie.

Dopo alcuni anni in cui si è divertito a giocare a rimpiattino con la stampa, fino a diventare il secondo scrittore misterioso più braccato dopo il leggendario J. D. Salinger, autore di Il Giovane Holden, adesso, forse solleticato dalle luci della ribalta, ha deciso di sbottonarsi e di parlare dei suoi libri, di quello che pensa della vita, di Hollywood e di Harry Potter sempre con il suo stile condito di umorismo a volte macabro e, a volte, gioiosamente nonsensical.

Simpaticamente spiazzante il suo rapporto con l'apprendista mago più famoso del mondo:

La copertina di <i>The Hostile Hospital</i>, un'avventura della serie
La copertina di The Hostile Hospital, un'avventura della serie

“Credo che Harry Potter sia un simpaticissimo giovanotto creato dalla fantasia. Se avessi l’abitudine di fare amicizia con personaggi immaginari sarei ben lieto di conoscerlo, ma il problema dell’amicizia immaginaria è che si ha la tendenza a trovarsi seduti in un bar a parlare animatamente con una sedia vuota, è probabile che dopo parecchie ore i camerieri vi obblighino ad andarvene, anche se sul vassoio sono rimaste ancora delle madeleine che aspettano solo di essere spalmate di marmellata di fragole. In condizioni normali, se qualcuno vi trattasse male, potreste sempre contare sull’aiuto di un amico, ma un amico immaginario – anche se dotato di poteri magici – probabilmente se ne resterà lì con un'aria imbarazzata e immaginaria sul volto”.

I libri di Snicket, in netta antitesi con quanto ci si può aspettare da un romanzo per ragazzi, non hanno il classico lieto fine e potrebbe sembrare, a una lettura superficiale, che il loro messaggio si riduca all’assioma che per andare avanti nella vita sia necessario soltanto essere fortunati o furbi.

A una mamma ansiosa e preoccupata che questo tipo di morale potesse costituire una fuorviante lezione di vita per i suoi figli, Handler/Snicket ha così replicato:

“Ci sono molti modi di andare avanti nella vita, questo è il «messaggio» dei libri, a cominciare dai metodi che lei ha citato – fortuna e furbizia – fino ad arrivare a quelli più nobili quali integrità, onestà e metodi meno nobili quali rapimento, ricatto e gesti osceni agli automobilisti. Di fatto, è assolutamente impossibile tornare indietro nella vita, perché la vita ha l’inevitabile tendenza ad andare avanti, e alla fine la vita termina e la posizione di ognuno di noi non è «avanti» o «indietro» ma «sotto» o «disperso al vento».

Per questa ragione mi sembra una perdita di tempo lambiccarsi sui metodi da usare per progredire nella vita invece di concentrarsi sulle cose piacevoli da fare con il proprio tempo mentre la marcia prosegue. Questa è una lezione per tutti, non solo per i più giovani e la si potrebbe descrivere propriamente non come «preziosa» ma come «inevitabile»”.

Sebbene gran parte dei fan di Snicket siano bambini, i suoi libri sono letti e graditi anche agli adulti, secondo un trend piuttosto comune in questo periodo. A chi gliene ha domandato il perché, ha risposto: “Lo hanno sempre fatto. Semplicemente hanno smesso di vergognarsene e ne sono diventati consapevoli, il che in questo contesto significa trascurare i loro libri e, occasionalmente, esclamare: «Santo cielo! Questo libro per bambini è talmente buono da poter essere letto anche da un adulto!»”.

Il malvagio Conte Olaf e due degli orfani Baudelaire
Il malvagio Conte Olaf e due degli orfani Baudelaire

Anche Una Serie di Sfortunati Eventi è approdato a Hollywood, e non poteva essere altrimenti, ma Snicket non ha risparmiato frecciatine al dorato ma velenoso mondo del cinema (“... di gente abbastanza cattiva per interpretare il Conte Olaf, come o meglio di Jim Carey, a Hollywood ce n’è in abbondanza”) e naturalmente, com’è nel suo stile, ha invitato i giovani fan a starsene tappati in casa piuttosto che non avventurarsi in un cinema dove potrebbe essere in programmazione un “certo” film...

Non resta che stare a guardare come il pubblico italiano reagirà il prossimo 25 marzo, data in cui il film debutterà nei cinema di casa nostra.