Il cosiddetto sesto senso sarebbe stato inviduato dagli scienziati della Washington University nella corteccia cingolata anteriore del cervello, in una regione tra i due emisferi. D'obbligo un'immagine del bel film The Sixth Sense di qualche anno fa, con Bruce Willis e il piccolo Haley Joel Osment, ma naturalmente i fantasmi non c'entrano. Come nel peggiore film di genere fantastico moderno, anzi, c'è la spiegazione che non contiene affatto qualcosa di soprannaturale. Una spiegazione piuttosto importante nel campo della medicina, però, anche se non immediatamente utile per attuare cure. Con l'individuazione del "sesto senso" infatti si potrebbe arrivare all'origine neurologica di comportamenti di pazienti schizofrenici e con disturbi ossessivo-compulsivi.

La corteccia cingolata dove il "sesto senso" risiede è infatti l'area decisionale del cervello ed è in grado di avvertire, a livello inconscio, che esiste qualche problema o che c'è un pericolo imminente. In caso di guai, insomma, la corteccia invia segnali senza che l'individuo se ne accorga: un allarme muto e invisibile, ma che permette alla persona di avere i riflessi più pronti... dopo. Cioè nell'immediato futuro, nel momento stesso in cui il pericolo accade.

Detto in maniera molto semplice, negli affetti da schifozefrenia la corteccia invece non funziona nel modo giusto, mancano così i freni inibitori davanti al pericolo e questo spiega i comportamenti anomali del soggetto. Al contrario, per gli ossessivo-compulsivi il problema è esattamente l'opposto: gli allarmi dell'inconoscio sono eccessivi e quindi le persone con questo tipo di disturbo avvertono il pericolo dove in realtà non esiste.