Arriva in questi primi giorni di marzo, edito da Salani,  un nuovo libro di Giuseppe Festa dal titolo La luna è dei lupi (2015).

L’autore è conosciuto e apprezzato nel nostro paese per aver scritto altri due notevoli libri dal titolo Il passaggio dell’orso e L’ombra del gattopardo (editi sempre da Salani).

Questa volta Giuseppe Festa, ha fatto una lunga esperienza sul campo prima di scrivere questo libro e si è fatto accompagnare in giro per i boschi da grandi esperti di lupi facendo delle scoperte che lo hanno lasciato senza fiato perché si è reso conto che sul lupo c’è una disinformazione quasi totale,

Il lupo viene descritto come pericoloso per l’uomo, cattivo e malvagio, mentre invece è un animale straordinario, estremamente intelligente e non pericoloso per l’uomo che cerca di evitare in ogni maniera.

L’autore ha dato “voce” a un branco di lupi il cui territorio di caccia era situato sulle pendici dei Monti Sibillini. Il branco è piccolo, sono solo in sette (contando Ambro ormai molto vecchio, cieco da un occhio e quasi inutile nella caccia)  perché, delle ultime due cucciolate partorite dalla femmina dominante, sono sopravvissuti solo due piccoli. Il capo indiscusso, cioè il lupo dominante è Grigio, Selva è la sua compagna e poi Rio il secondo della gerarchia del branco e altri come Brugo, Gemma, Ala, Lama, infine Alba e Falco i due unici superstiti delle due cucciolate di Selva.

Per il branco di Grigio improvvisamente arrivano delle grosse difficoltà in quanto un branco di cani selvatici fa fuggire il grosso branco di cervi, loro abituali prede, verso il territorio di un’altro branco di lupi molto più numeroso del loro. A Grigio non resta altra scelta che attaccare un gregge di pecore e se una prima volta le cose filano lisce, alla seconda caccia tutto va storto in quanto a protezione del gregge ci sono cani maremmani abruzzesi e mentre il branco di lupi fugge il figlio del pastore con un colpo di fucile abbatte Grigio il loro capo.

Il comando viene assunto da Rio e la sua compagna diventa Lama. Rio decide di cambiare zona, ma per loro sarà un viaggio pericolosissimo dovendo attraversare territori difesi da altri branchi di lupi che non accettano invasioni.

Nel contempo il lettore seguirà cosa accade a Lorenzo che lavora sul campo per controllare gli animali selvatici e in particolare i lupi, come aiuto gli viene inviata Greta una ragazza di vent’anni senza nessuna esperienza, anzi, ha una terribile paura dei cani, per non parlare dei lupi.

Greta, dopo alcune avventure impara a non avere più paura dei lupi e arriverà alla fine a salvare la vita proprio a Lama. Fra lupa e donna in pochissimo tempo di sviluppa una grande affinità e Greta pur contravvenendo agli ordini del veterinario farà in modo che la lupa riesca a liberarsi e andare via con Rio.

Una storia che diventa metafora della condizione umana, tra conflitti e amicizia, istinto e ragione, pregiudizi e accettazione del diverso. Chissà se anche gli uomini pregano si chiede a un tratto Lama, una femmina del branco, contemplando la luna. Perché i lupi pregano.

Un brano

Quello era il momento della giornata che Rio preferiva.

Un attimo sospeso tra il giorno e la notte, tra la luce e l’oscurità.

Incerto, indefinito.

Un po' come si sentiva lui.

Un ululato giunse aggrappato al vento.

Rio riconobbe il tono greve e potente di Grigio che chiamava a raccolta il branco.

La notte invitava a una nuova caccia.

La quarta di copertina

Ruscelli dipinti d’argento dalla luna, nastri di profumi colorati tesi sui prati, sagome di cervi come macchie di buio su una tela d’ombra. E un’oscura minaccia oltre il confine. Questo è il mondo di Rio, un lupo dei Monti Sibillini. A lui è affidata la sopravvivenza del suo branco piegato dalla fame e dalla scarsità di nuove nascite, costretto ad affrontare un lungo viaggio nei meandri di una natura da scoprire e difendere, nell’eterno conflitto con un nemico che ora ha le fattezze di un branco antagonista, ora quelle dell’uomo e dei suoi cani. L’entrata in scena di Greta e Lorenzo, due giovani ricercatori, darà il via a una catena di eventi imprevedibili.

Tra le meraviglie della natura selvaggia e le insidie del mondo degli uomini, l’emozionante viaggio di un branco alla ricerca della libertà. Una trama che si trasforma in un sorprendente gioco di specchi, dove ogni lettore ha la possibilità di osservare la natura degli animali e la società degli uomini dal punto di vista dei lupi.

L’autore

Giuseppe Festa è laureato in Scienze Naturali e si occupa di educazione ambientale. Appassionato musicista, è cantante e autore del gruppo Lingalad. Protagonista del premiato film documentario Oltre la Frontiera, è autore di diversi reportage sulla natura trasmessi dalla Rai. Per Salani ha pubblicato Il passaggio dell’orso (2013) e L’ombra del gattopardo (2014), entrambi tradotti in diverse lingue. Prima di scrivere questo romanzo, l'autore ha seguito a lungo le tracce dei lupi, accompagnato da ricercatori esperti. «Alla fine del viaggio, ho sentito il bisogno di percorrere quegli stessi sentieri con gli occhi dei lupi. Ho lasciato che fossero loro a parlare, di se stessi e del mondo degli uomini. E così è nato il libro».

Giuseppe festa, La luna è dei lupi (2015)

Salani Editore –  Pag. 245 – 14,90€

ISBN 978-88-6918-488-8