La casa editrice ha recentemente ristampato una bella e delicata fiaba moderna dal titolo Il ristorante dell’amore ritrovato (Shokudò Katatsumuri, 2008) della scrittrice giapponese Ito Ogawa.

La scrittrice è famosissima in Giappone, ma i suoi lavori sono noti e apprezzati in molti paesi del mondo; nel nostro paese oltre al presente romanzo, che è stato il suo esordio, nel 2012 è stato pubblicato anche: La cena degli addii (Neri Pozza).

Gli eventi si svolgono in Giappone e la protagonista è una ragazza di nome Ringo. Lei non ha mai avuto un buon rapporto con la madre, che non le ha mai voluto rivelare chi fosse suo padre; così giovanissima ha lasciato il paese natio per trasferirsi a Tokyo. Ora lavora come cuoca in un ristorante turco e convive con un ragazzo indiano, maitre di un altro ristorante.

Una sera rientrando a casa ha la brutta sorpresa di trovarla completamente vuota, il suo fidanzato si è dileguato portando con sè tutto, derubandola anche dei suoi risparmi.

Per la ragazza la delusione è enorme, così decide di tornare dalla madre, una donna dura, poco affettuosa che le permette di tornare a dormire nella stanza dove era cresciuta.

Lei dovrà pagare alla madre il vitto e l’alloggio e dovrà prendersi cura di Hermes, una simpatica e affettuosa maialina che la madre sembra amare più della figlia.

Dopo qualche giorno di smarrimento, Ringo chiede alla madre il permesso di utilizzare un minuscolo locale, che sta accanto alla casa, e di trasformarlo in un piccolo ristorante. In questa impresa sarà aiutata da Kuma-san,  l'ex factotum della scuola elementare del villaggio, il cui cuore è stato infranto dalla bella Shiñorita, un'argentina scappata in città.

Ringo decide di chiamare il ristorante “Lumachino”. Altra particolarità del Lumachino è quella di avere un solo tavolino dove potranno trovare posto non più di due o tre persone e soprattutto Ringo prepara un menù sempre diverso in base alla tipologia dei vari clienti.

La prima cliente è la Concubina, la triste ex amante di un influente politico locale, deceduto da diversi anni. Sulla tavola, in un tripudio di colori, odori e bontà senza pari, si alternano piatti gustosissimi che attingono alle cucine più famose: giapponese, italiana, cinese e francese su tutte. L'indomani, la Concubina, agghindata di solito a lutto con una lunga veste nera, passeggia con un cappotto rosso fuoco e un magnifico colbacco di pelliccia, e il suo atteggiamento schivo ha lasciato spazio a una marcata allegria. La medesima cosa accade a tutti i clienti del Lumachino: una ragazza riesce a fare innamorare di sé l'ex compagno di classe che l'aveva sempre ignorata, una coppia gay in fuga d'amore tra i monti trasforma il soggiorno in una luna di miele, un uomo burbero e scorbutico diventa un gentiluomo e così via. In breve, la notizia della magia del Lumachino si diffonde in tutto il circondario, e il successo è così garantito, poiché tutti vogliono sedersi alla tavola del ristorante dell'amore ritrovato.

Ma la cosa più bella per Ringo sarà scoprire che la madre l’ha sempre amata e scoprire il perché lei è cresciuta senza padre.

Una fiaba moderna, nella quale si respira una atmosfera orientale e si assaporano piatti strani ma indubbiamente gustosi anche ai palati di noi europei.

La quarta di copertina

Ritornata al villaggio natio dopo una cocente delusione d’amore patita a Tokyo, la giovane Ringo ha un’idea singolare per tornare pienamente alla vita: aprire un ristorante per non più di una coppia al giorno, con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti. Con l’aiuto del valente Kuma-san, il cui cuore è stato infranto dalla bella Shiñorita, un’argentina scappata in città, Ringo risistema un granaio. Pareti tinteggiate d’arancio, posate di epoca vittoriana e di epoca Taish e, nel giro di qualche mese, il Lumachino, così la ragazza battezza il ristorante, apre i battenti.

La prima cliente è la Concubina, la triste amante di un influente politico locale passato a miglior vita diversi anni prima: dopo aver mangiato al Lumachino, la donna diventa di colpo allegra e piena di vita. Gente che si innamora, che si perdona, che ritrova la gioia di vivere: la notizia del potere magico del Lumachino sui clienti si diffonde in tutto il circondario, e il successo è così garantito, poiché tutti vogliono sedersi alla tavola del ristorante dell’amore ritrovato.

L'autrice

Ito Ogawa è nata nel 1973,  è una nota scrittrice giapponese di canzoni e di libri illustrati per ragazzi. Con Il ristorante dell’amore ritrovato, il suo romanzo d’esordio, ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, con centinaia di migliaia di copie vendute.

Ito Ogawa, Il ristorante dell’amore ritrovato (Shokudò Katatsumuri, 2008)

Traduzione Gianluca Coci

Beat –  Pag. 191 –  9,00€ 

ISBN 978-88-6559-119-2