La Rizzoli ha recentemente pubblicato L’ultimo cacciatore di libri (The Last Bookaneer, 2015) il più recente romanzo scaturito dalla fertile fantasia dello scrittore americano Matthew Pearl, un autore notissimo anche nel nostro paese per romanzi come Il circolo Dante, L’ombra di Edgar e Il ladro di libri incompiuti, tutti pubblicati da Rizzoli e ora disponibili nel catalogo BUR.

Lo stesso autore fa presente come la stesura dell’ultimo romanzo sopracitato lo abbia portato a esplorare più a fondo un piccolo pezzo, reale, di storia della editoria mondiale, quando gli scrittori non erano protetti dalle attuali ferree leggi sul copyright e spessissimo “editori pirata” pubblicavano i loro romanzi senza pagare alcun diritto, tanto che un famoso scrittore dell’epoca, Rudyart Kipling ebbe a dire: ”Nei mari aperti della letteratura non ci sono difese, e coloro che ne solcano le acque corrono continuamente il rischio di essere derubati”.

Il pericolo però non era solo dovuto a editori disonesti che, preso un romanzo pubblicato in Inghilterra con grande successo, lo copiavano per editarlo magari in America senza dare un centesimo al suo autore. Altro pericolo che correvano gli autori era rappresentato proprio da veri “cacciatori di libri” che cercavano in ogni modo di appropriarsi in modi illeciti dei manoscritti che un autore famoso stava completando. E proprio su questo scorcio di storia dell’editoria, di fine ‘800, si innestano le avventure narrate ne L’ultimo cacciatore di libri.

Il racconto prende l’avvio proprio nel 1890 e narra le imprese di Pen Davenport il più famoso e abile bookaneer d’Europa. Un varo maestro del travestimento, dedito a frequentare luoghi malfamati dei porti, bar, tipografie per cercare l’ultimo manoscritto da rubare e rivendere al miglior offerente.

Ma questa età d’oro per i bookaneer sta finendo anche se per un centinaio d’anni i libri erano stati facilmente copiati, senza alcun permesso degli autori, e dati in pasto a un sempre più crescente numero di lettori. Autori come Charles Dickens, Mark Twain, Robert Louis Stevenson, per citarne alcuni, hanno scritto capolavori, hanno avuto fama e gloria ma pochi guadagni.

A Davenport viene chiesto di recarsi sull’isola di Samoa dove risiede Robert Louis Stevenson che sta scrivendo forse l’ultimo suo capolavoro.

Il bookaneer vi si reca con il suo aiutante Edgar Fergins (che era un modesto libraio ambulante), quest’ultimo scopre presto la grande emozione di aiutare Davenport nel suo tentativo di rubare il manoscritto a Stevenson e fare molti soldi prima che le nuove leggi facciano terminare per sempre quel commercio illegale.

Sull’isola dove vive Stevenson circondato da parenti e moltissimi nativi che lo venerano chiamandolo “Tusitala” cioè “narratore di storie”, arriva anche Belial un altro bookaneer.

Ben presto Davenport, Fergins, e Belial si ritrovano coinvolti in un conflitto più grande, forse, che la letteratura stessa.

La quarta di copertina

Londra, 1890. Pen Davenport è il più famigerato cacciatore di libri d’Europa, un maestro dell’inganno che ha fatto fortuna setacciando fumosi locali e rumorose tipografie alla ricerca di manoscritti da rubare e consegnare al miglior offerente. L’assenza di regole sul diritto d’autore ha consentito a figure come la sua di arricchirsi procurando a famelici editori copie pirata da smerciare a prezzi stracciati, alle spalle di scrittori del calibro di Charles Dickens e Mark Twain. Tuttavia una nuova legge internazionale sta per porre fine all’età d’oro dell’illegalità, condannando all’estinzione il losco e avventuroso mestiere di cacciatore di libri. Un’attraente, conclusiva missione attende però Davenport: trafugare l’ultimo romanzo del celebre Robert Louis Stevenson, che da anni vive in una grande casa nelle isole Samoa, in pieno Pacifico, circondato dai familiari e da una schiera di nativi che lo hanno ribattezzato Tusitala, narratore di storie. È un’impresa rischiosa, che non ammette fallimenti, ma Davenport è deciso a non rinunciare al più prezioso dei bottini. Accompagnato dall’assistente Edgar Fergins, un modesto libraio ambulante, partirà per un lungo viaggio che lo condurrà all’altro capo del mondo, dove scoprirà di non essere affatto l’unico cacciatore ad ambire a una preda tanto irresistibile. Con questo romanzo trascinante e ricco d’atmosfera, Matthew Pearl torna a indagare tra le quinte più remote dell’universo dei libri, offrendo una storia ricca e appassionante come la letteratura stessa.

L’autore

Matthew Pearl è nato a New York nel 1975, si è laureato in letteratura inglese e americana a Harvard e in giurisprudenza a Yale. I suoi libri, tradotti in più di trenta Paesi, sono stati tutti bestseller del “New York Times”. Nel catalogo BUR sono disponibili Il circolo Dante, L’ombra di Edgar e Il ladro di libri incompiuti.

Matthew Pearl, L’ultimo cacciatore di libri (The Last Bookaneer, 2015)

Traduzione Giulio Lupieri

Rizzoli – Collana Rizzoli Best – Pag. 407 – 19,00€

ISBN 978-88-17-08775-9