Dato che le parole sono strumenti interessanti per comunicare idee, gli scrittori sono sempre alla ricerca delle parole adatte a esprimere determinati significati.

È per questo, spiega Jeff Wheeler, che lui ha deciso di chiamare il suo sito Idumea. Idumea è un nome biblico traducibile dall’ebraico in “terra di Edom”: ubicato nella parte meridionale della Palestina, il regno di Idumea sarebbe stato fondato da Esaù, il fratello di Giacobbe, e successivamente soggiogato più volte da varie popolazioni.

Ciò che per Wheeler è importante è il concetto di un mondo caduto, o di una popolazione caduta, perché scrivere della caduta di una civiltà è qualcosa che lo affascina. In Landmoor, una storia che ha scritto durante gli anni del college e basata sulle sue avventure in Dungeons & Dragons, c’è il popolo decaduto degli Shae, mentre Sol don Orai è un impero crollato. Nel suo libro per bambini The Whishing Lantern il tema è riproposto nella figura di Estellionata, una fata caduta. E la trilogia di Miurwood parla di regni sull’orlo del collasso, con riferimenti a esseri provenienti da un altro mondo chiamato Idumea. Quanto alla trilogia di Mirrowen, il mondo di cui narra è devastato da piaghe ricorrenti ed è abitato da civiltà sull’orlo del disastro.

Wheeler è nato nel New Jersey nel 1971 ed è cresciuto nella Silicon Valley fra computer e apparecchi tecnologici di ogni tipo. La scoperta del potere della narrativa è arrivata quando era ancora giovane, con la lettura di Le pietre magiche di Shannara di Terry Brooks. Dopo pochi capitoli era convinto di aver capito chi fossero i protagonisti e come sarebbe terminata la storia, almeno fino a quando Brooks non ha ucciso tutti quei personaggi. La storia, che prima gli era apparsa prevedibile, lo ha catturato a tal punto da spingerlo a continuare la lettura notte dopo notte, e a svegliare il fratello per condividere con lui il proprio entusiasmo. E se anche il fratello non ha gradito il risveglio notturno, lui ha capito di voler scrivere storie capaci di toccare allo stesso modo i sentimenti delle persone.

Durante gli anni delle Superiori è passato dai racconti ai romanzi e ha iniziato a collezionare le prime lettere di rifiuto dagli editori. In quegli anni ha anche iniziato a giocare a D & D, rendendosi presto conto che quel che gli piaceva era ricoprire il ruolo di Dungeon Master e di creare le proprie storie. Gli anni del College, frequentato mentre già lavorava per Intel, sono stati dedicati a Landmoor, romanzo che ha scritto per ben sei volte. A suo giudizio aveva abbastanza materiale per realizzare dieci libri, ma non aveva le capacità per trasformare le avventure del gioco in letteratura, né quelle di pianificare in anticipo lo svolgimento della storia, limite che lo faceva finire fin troppo spesso in situazioni senza sbocco.

Nel giugno del 2002 Wheeler, insieme ai suoi migliori amici, ha lanciato l’e-zine Deep Magic, cosa che lo ha portato in contatto con altri lettori e gli ha fornito un bel po’ di manoscritti a leggere. E, proprio grazie a questi testi, ha iniziato a vedere gli errori non solo nei manoscritti degli altri ma anche nei suoi, e a notare tutti i cliché e i problemi più frequenti che affliggono gli scrittori alle prime armi. Con il tempo la sua rete di contatti si è espansa, consentendogli di intervistare autori, editor e agenti, e di affinare sempre più le sue capacità. A quel punto ha autopubblicato Landmoor e il suo seguito, Silverkin.

Dopo un seminario tenuto da Brooks, il quale gli ha ricordato l’affermazione di Stephen King secondo cui il primo milione di parole sono la pratica necessaria per diventare un autore, la determinazione di Wheeler a proseguire nella strada intrapresa si è rafforzata e lo ha spinto a scrivere la trilogia The Wretched of Muirwood. Nel 2011 dopo il rifiuto o l’indifferenza da parte di una trentina di agenti, affiancati all’entusiastica approvazione di amici e parenti, si è autopubblicato su Amazon. L’anno successivo la crescita continua delle vendite ha spinto la casa editrice 47North ad acquistare i diritti di pubblicazione dei suoi romanzi, che ora hanno iniziato ad arrivare anche in Italia a partire da I miserabili.

La trilogia The Legends of Muirwood è composta dai romanzi The Wretched of Muirwood, The Blight of Muirwood e The Scourge of Muirwood, a cui hanno fatto seguito con una rapidità impressionante altre tre trilogie: The Covenant of Muirwood, The Whispers from Mirrowen e The Kingfountain. Come ha detto Wheeler, la sua carriera di scrittore è appena all’inizio.

La sinossi

Nella magica terra di Muirwood, Lia è cresciuta conoscendo servitù e sottomissione. È una miserabile, una reietta cui non è dovuto alcun rispetto e alla quale è precluso ogni segreto custodito tra le antiche mura dell’Abbazia che la ospita. Ma Lia sa che, prima o poi, la sua occasione di riscatto arriverà e che i suoi giorni da serva nelle cucine dell’Aldermaston sono destinati a finire. Quando un armigero di nome Colvin viene trovato sanguinante davanti alla porta delle cucine, Lia sente che è proprio lui la persona con cui provare a cambiare la propria sorte. Sulle tracce del ragazzo ci sono i sicari del perfido sceriffo Almaguer, fedele servitore del re e acerrimo nemico di coloro che, come Colvin, si sono ribellati alla sua malvagia autorità. In una terra sconvolta dalla guerra, Lia intraprende un viaggio pericoloso ma allo stesso tempo rivelatore, alla scoperta di antichi segreti e arti magiche, che la porterà a scoprire in sé stessa doti che neanche immaginava di possedere e che invece potrebbero segnare le sorti della sua meravigliosa avventura.

Jeff Wheeler, I miserabili. Muirwood (The Legends of Muirwood, 2011)

Traduzione di Valentina Rossini

Fanucci – Pag. 285 – 14,90 €

ISBN 9788834730973