La storia degli elementi. Di come dalla materia possa scaturire la vita o l'apparenza della stessa. Questa sembra essere il percorso narrativo di Spira Mirabilis, documentario scritto e diretto da Massimo D'Anolfi e Martina Parenti.

Il cinema di narrazione è ben lungi dall'essere l'unico cinema possibile, anzi dobbiamo ricordare che proprio con il documentario che nasce il cinema, con i fratelli Lumiére.

Spira Mirabilis, con la sua ricerca visiva, ci porta a un cinema che racconta con la forza evocativa delle immagini.

Spira Mirabilis
Spira Mirabilis

Quattro storie per i quattro elementi. Il fuoco narrato dalla leggenda di un anziano nativo americano che non voleva arrendersi all'uomo bianco; l'aria, con le fasi della costruzione di uno strumento musicale la cui forma sembra voler plasmare lo spazio creando una dimensione tutta sua; la terra, o meglio la roccia, ossia il ciclo di "vita" del marmo dalla cava alla posa della statua, e che statua (ma ve lo lascio scoprire da soli); per finire l'acqua, con gli studi sulla vita acquatica di uno scienziato giapponese che coinvolgono il mistero stesso dell'esistenza.

Un viaggio di due ore, inframezzato dalle parole di Borges, con immagini che s'intrecciano, con stimolazioni sonore anche disturbanti. Perché anche alcuni rumori possono essere musica. La musica della vita.